lunedì 27 dicembre 2010

Non ce la posso fare



Oggi anche mio nonno mi ha detto che devo organizzarmi e mettermi a studiare.

Ah, ok. Adesso ci provo, eh. Un attimo.

martedì 21 dicembre 2010

Italia



Siamo anacronistici in maniera imbarazzante.

lunedì 20 dicembre 2010

Buttando il cuore in qualunque posto.



C'è stato un periodo in cui ascoltavo ossessivamente i Tiromancino.

Tra le loro canzoni, anche la più spensierata è di una tristezza disarmante.

Era da anni che non tiravo fuori quel cd.

Oggi l'ho ripescato.

Va bè, continuiamo così, facciamoci del male.

domenica 19 dicembre 2010

Nove banche vogliono dividere l'euro in due.

Le opinioni sull'andamento dei mercati finanziari e in particolare sull'euro e sui debiti sovrani europei sono incerte e contraddittorie. Sia quelle delle autorità internazionali, sia quelle dei governi, sia infine quelle degli economisti e dei banchieri. In alcuni casi queste diversità sono dovute ad una scarsa conoscenza dei meccanismi operativi della speculazione e degli obiettivi che essa si propone. Ed anche dalla sua struttura. In generale si ritiene che il nocciolo duro della speculazione sia composto dagli "hedge funds" i fondi dedicati ad impieghi rischiosi che quando centrano l'obiettivo procurano elevati rendimenti in tempi di bassi tassi di interesse.

È vero, gli "hedge funds" sono un'ingente massa di manovra ma non rappresentano il cervello della speculazione. Il cervello sta al vertice del sistema bancario internazionale e vede insieme sia le grandi banche di credito sia le grandi banche d'affari americane, inglesi, svizzere, tedesche. Le piazze dalle quali si irradiano gli impulsi speculativi sono quelle di New York, Londra, Parigi, Francoforte, Tokyo, Hong Kong. Il New York Times ha descritto pochi giorni fa il funzionamento di questa "Cupola" ed ha anche indicato le banche che la compongono: J. P. Morgan, Bank of America, Goldman Sachs, Ubs, Credit Suisse, Barclays, Citigroup ed altre per un totale di nove. Ma ciascuna di esse possiede una quantità di partecipazioni e diramazioni in tutto il mondo e capitali immensi a disposizione.

In un giorno fisso della settimana i capi delle
nove banche principali si riuniscono in un club riservato, esaminano gli ultimi dati sull'occupazione, sui mutui immobiliari, sulla produzione manifatturiera, sui tassi di cambio delle principali valute (dollaro, euro, yen, yuan), sugli "spread" tra i principali debiti sovrani, sulle materie prime. L'esame dura un'ora o poco più. Poi tirano le somme e decidono come muoversi sui mercati oppure non muoversi e restare in attesa.

Nell'esame di tanto in tanto rientrano anche questioni politiche quando sono tali da influenzare l'andamento dei mercati, ma secondo gli informatori del New York Times la politica entra di rado nelle valutazioni della Cupola, salvo per ovvie ragioni quella americana e quella cinese.

Si fa un gran parlare, nella Comunità degli affari e nelle forze politiche, della necessità di liberalizzare i mercati e di mantenere viva la libera concorrenza in tutte le sue forme; perciò fa una certa sensazione apprendere che, nonostante le apparenze, i liberi mercati sono in realtà guidati da un vero e proprio comitato d'affari dotato di risorse pressoché illimitate e della potenza politica ed economica che ne deriva. Ma anche questo è un segreto di Pulcinella.

Di comitato d'affari parlò per primo Carlo Marx negli anni Quaranta dell'Ottocento e se ne è continuato a parlare negli ambienti della sinistra internazionale. Questa volta però chi ne parla e ne fornisce i nomi è uno dei grandi giornali americani, di intonazione liberale e democratica ma non certo ideologicamente socialista. Del resto persino in Italia esiste un comitato del genere che sta a mezza strada tra la politica e gli affari e ha la sua base nelle partecipazioni intrecciate tra i vari membri che lo compongono. È un comitato che ha di mira soprattutto la stabilità dei poteri forti, con scarsa vocazione e scarse connessioni con la speculazione internazionale. La nostra piccola Cupola è piuttosto provinciale e si dipana tra Milano, Trieste, Torino. E naturalmente Roma.

* * *
Ma torniamo agli obiettivi della speculazione internazionale, soprattutto per quanto riguarda i mercati europei, i debiti sovrani europei e la moneta comune. Ho scritto in un articolo di qualche giorno fa che il tasso di cambio dell'euro non è l'obiettivo primario della speculazione. Il suo obiettivo primario sono i debiti sovrani più sensibili e i tassi differenziali di ciascuno di loro rispetto al "bund" tedesco. Per dirla con chiarezza: la speculazione ha come mira principale quella di aumentare la differenza tra i tassi dei Paesi europei deboli e il "bund". L'avversario che ha il compito di contrastarla è la Banca centrale europea, che tra i vari compiti non scritti nel suo statuto ma non per questo inesistenti ha anche quello di limitare lo "spread" tra i vari membri dell'eurozona.

Quei differenziali hanno alcune cause che ne determinano le dinamiche. In alcuni casi le finanze pubbliche di quel paese sono dissestate, in altri sono dissestate le banche, in altri ancora è in crisi l'economia reale, oppure tutti questi elementi insieme. La speculazione segue queste diverse realtà e le amplifica picchiando al momento opportuno. Poi si ritira quando la Bce entra in gioco e porta a casa cospicui profitti che costituiscono ulteriori munizioni per ricominciare il gioco. L'obiettivo finale è quello di dividere l'Europa monetaria in due: una zona forte con la Germania al centro e con l'euro come moneta comune; una zona debole con una moneta che potrebbe essere denominata euro-sud e che può oscillare rispetto all'euro.

Qualora un progetto del genere si verificasse, si aprirebbe per la speculazione un nuovo terreno di gioco di amplissime dimensioni e di facili profitti. Non sarà però facile arrivare a tanto, le difese ci sono e le ragioni per combattere quel progetto anche. Personalmente penso che l'eurozona resisterà, ma penso anche che la speculazione continuerà la sua guerriglia dalla quale comunque ricava lauti profitti. Quella spina nel fianco durerà fino a quando i debiti sovrani non saranno stati ridotti, fino a quando le economie dei Paesi membri non saranno così disomogenee e fino a quando l'Europa non avrà un suo governo e una sua unitaria politica fiscale.
"It's a Long Way to Tipperary..."

* * *
È logico che in Italia ci si domandi: il nostro Paese è anch'esso nel mirino della speculazione? Sapremo difenderci? Ci costerà? La politica è uno degli elementi di questa partita? Finora l'Italia, cioè il debito sovrano italiano, non sono stati un bersaglio diretto. Abbiamo subito in due o tre recenti occasioni, delle schegge di rimbalzo da colpi lanciati contro altri obiettivi: Grecia, Irlanda, Portogallo, Belgio, Spagna. Noi di rimbalzo, appunto.

Quanto alla politica italiana, non sembra che quei nove signori che si riuniscono nel loro club di Manhattan se ne siano occupati granché se non per riderci su. Che a Palazzo Chigi ci sia Berlusconi oppure Letta oppure Tremonti oppure Casini non sembra che possa innescare ondate speculative. Sarebbe diverso se ci fossero elezioni: una campagna elettorale dura dai due a tre mesi, durante i quali c'è soltanto un governo in carica per l'ordinaria amministrazione. Una situazione del genere lascerebbe pascoli abbondanti alla speculazione.

Ma all'infuori di questa ipotesi - che tuttavia potrebbe verificarsi tra qualche mese - i cambiamenti di governo in un ventaglio che va dal centrodestra al Partito democratico non pesa un euro nelle valutazioni degli speculatori. Pesa invece la mancata crescita economica, la bassissima competitività, il deficit, l'elevata pressione fiscale, l'enorme debito pubblico, la coesione sociale sfarinata.

Tutti questi elementi esistenti da tempo e mai scalfiti da una politica riformatrice che non c'è mai stata negli ultimi dieci anni, sono bombe a orologeria che non sarà facile disinnescare con un governo come quello esistente. Se la raccogliticcia maggioranza di tre voti diventasse di dieci o di quindici, la situazione non cambierebbe in nulla come in nulla sarebbe cambiata se la sfiducia fosse passata salvo il fatto, politicamente e moralmente essenziale d'esserci liberati da Berlusconi.

Dal punto di vista della speculazione la questione è invece irrilevante; lo era un mese fa e lo è adesso. La speculazione è cinica, il comitato d'affari è cinico. Noi siamo una preda potenziale molto ghiotta e stiamo immobili ad aspettare che il club di Manhattan decida di saltarci addosso. Questa è la situazione, che meriterebbe d'essere corretta in fretta. Non saranno certo Scilipoti e Moffa e neppure i reverendi cardinali e vescovi di Santa Madre Chiesa a risolvere la questione. Preghino per l'Italia i principi della Chiesa se vogliono, e si occupino delle anime. Per tutto il resto sono soltanto un ingombro e quando l'attacco speculativo verrà non saranno certo loro a poterci aiutare.
(19 dicembre 2010) EUGENIO SCALFARI


Leggendo l'editoriale di Scalfari della Domenica di Repubblica di oggi, mi sono chiesta perchè.
Perchè diavolo i nostri politici, i giornalisti che frequentano le trasmissioni televisive, e tutte le persone che dovrebbero informarci su cosa succede nel Mondo non parlano mai in questo modo. La mia risposta è principalmente una: non sanno.

Le persone che ci governano e le persone che ci forniscono l'informazione più facilmente raggiungibile (perchè è molto più facile ascoltare - o meglio, guardare - un telegiornale che leggersi una pagina di editoriale scritto in piccolino) non sanno fare un'analisi accurata e approfondita dei fatti, non sanno prendere una posizione neutrale e spiegare le cose con il solo intento di far capire anche solo una briciola di tutta la vicenda alla gente che non ha conoscenze tecniche sull'argomento.

Io credo che il nostro Ministro dell'Economia Giulio Tremonti non sia in grado di fare un'analisi economico-finanziaria nemmeno simile a quelle che ci propone Scalfari. Senza poi aggiungere il fatto che l'attuale classe politico-mafiosa non ha nessuna intenzione di informare i cittadini nè sulla situazione del Paese nè sul proprio operato, perciò il problema non si pone.

Credo cioè che il carattere criminoso della nostra classe dirigente non sia l'unico problema - anche se evidentemente imprescindibile. Credo che un aspetto altrettanto importante della nostra vergognosa situazione è la completa assenza di competenza.
C'è bisogno di qualcuno che sia preparato e capace, che sappia informare correttamente l'intero Paese e che - sopratutto - sappia individuare una soluzione, voglia veramente perseguirla e ci dia delle indicazioni valide su come farlo e farlo bene.

lunedì 13 dicembre 2010

2010. Cosa mi hai tolto, cosa mi hai dato.

2010.

Mi hai tolto 1 diottria. Mi hai dato 15 esami. Mi hai tolto l'estate. Mi hai dato Hayez, Monet, Cartier-Bresson e Goldberg. Mi hai tolto la maggior parte del mio tempo libero. Mi hai dato una laurea. Mi hai tolto 5 chili e me li hai anche tornati. Mi hai dato Carmen Consoli, i Pearl Jam, Il Teatro degli Orrori, i Tarm, le Luci della Centrale Elettrica, Ligabue, Dalla e De Gregori. Mi hai tolto la salute di molti day after. Mi hai dato la lubjanska di Gianni. Mi hai tolto la Sicilia e il Trentino. Mi hai dato forti dosi di ansia anticipata. Mi hai tolto la zia Irene. Mi hai dato Londra e Ferrara. Mi hai dato un compleanno speciale. Non mi hai dato un governo capace e competente. Mi hai tolto il giovedì sera a casa. Mi hai dato la nausea per molti mesi. Mi hai dato la tempesta sotto le stelle. Mi hai dato il mio cuginetto che cresce. Mi hai dato una Barcolana divertente. Mi hai tolto l'audi del pupi. Mi hai dato un consanguineo di cui non so se potrò più fare a meno. Mi hai dato paure non giustificate. Mi hai tolto la voglia, spesso e volentieri. Mi hai dato l'amica che sognavo. Mi hai tolto il mio vecchio Toshiba. Mi hai dato una passeggiata con un mio vecchio amico, dopo tanto tempo. Mi hai dato la consapevolezza che "gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno". Mi hai dato una sorella iscritta all'albo degli psicologi che meriterebbe un posto fisso e uno stipendio adeguato. Negli ultimi giorni, mi hai tolto un po' di ansia anticipata. Mi hai dato la gioia di vedere un bimbo nelle sue prime ore di vita, e i suoi genitori esplodere di felicità. Mi hai tolto la possibilità di guardare un telegiornale rai, senza avere sforzi di vomito. Mi hai dato la voglia di aspettare il mio Ing. preferito che torna dall'estero. Mi hai dato una Trieste migliore. Mi hai tolto troppo presto un pezzo fondamentale della mia infanzia. Mi hai dato la quiete dopo la tempesta. Mi hai tolto un Natale sereno. Mi hai dato una mamma completamente irrazionale,e un papà che quando è in vacanza è esilarante. Mi hai tolto il tempo di leggere i libri accumulati negli ultimi mesi. Mi hai dato la consapevolezza che ci sono persone migliori di altre. Mi hai dato la forza di essere decente anche con queste altre. Mi hai dato la voglia di affrontare il 2011 con i pugni chiusi e la mente aperta.

domenica 12 dicembre 2010

MariaGrazia



"Se muore lei, per me tutta questa messa in scena del mondo che gira, posso anche smontare, portare via, schiodare tutto, arrotolare tutto il cielo e caricarlo su un camion col rimorchio, possiamo spengere questa luce bellissima del sole che mi piace tanto... ma tanto... lo sai perché mi piace tanto? Perché mi piace lei illuminata dalla luce del sole, tanto... portar via tutto questo tappeto, queste colonne, questo palazzo... la sabbia, il vento, le rane, i cocomeri maturi, la grandine, le 7 del pomeriggio, maggio, giugno, luglio, il basilico, le api, il mare, le zucchine... le zucchine."


Se si guardano gli occhi di quella famiglia, è questo quello che si sente, che si legge.

Vorrei ci fosse un modo per alleviare il dolore di quella mamma.

sabato 11 dicembre 2010

9.12.2010

Quando passi i primi 15 anni della tua vita con una bambina della tua età,
è difficile continuare a chiamarla amica.

Non è un'amica che rischi di perdere perchè vai a vivere in un paese diverso dal suo,
perchè non hai più molti interessi in comune con lei,
o perchè fai una scuola diversa.

C'è qualcosa che rimane,
nonostante tutte le cose che possono succedere.

Qualcosa che torna in superficie ogni volta che parli con lei dei vostri ricordi,
e ti sorprende vedere come anche per lei sono così vividi.

Qualcosa che torna in superficie quando la vedi tre volte all'anno,
e continuate a parlarvi con gli occhi, senza bisogno di dire niente.

Qualcosa che torna in superficie quando sua nonna si commuove abbracciandoti,
e sua mamma ti chiama con il suo nome.

Qualcosa che adesso non potrò più condividere con nessun altro.

Ti voglio molto bene bambina.

sabato 4 dicembre 2010

Catarsi o morbosità?

Ho sempre odiato le notizie sugli omicidi al telegiornale, anche se minime e lapidarie.

Da quando, invece, sono nate trasmissioni ad hoc che parlano dell'ammazzato/disperso/violentato del mese sono a dir poco angosciata.

Non me lo spiego. Non mi spiego come la gente possa interessarsi a queste vicende, e appassionarsi come fossero delle soap.

Per non parlare dei "curiosi" - che chiamo così per non essere infame - che vanno in gita nel luogo del delitto.
E' terribile, quando l'ho saputo non volevo e non riuscivo a crederci.
Per settimane non ho trovato risposte soddisfacenti a questo mio punto interrogativo.

Galimberti oggi mi ha dato la risposta che cercavo, e che mi riporta alla mente gli insegnamenti di Girotto.

Dio benedica il liceo classico.


" [...] Chi sono (gli spettatori dei programmi televisivi che scavano nelle tragedie altrui) e cosa li induce a stare così incollati alla televisione, senza perdere una sola immagine di queste macabre ricostruzioni? La risposta ce la offre Aristotele nella Poetica, là dove scrive:
"La rappresentazione di casi che suscitano pietà e terrore ha per effetto di sollevare e purificare l'animo da siffatte passioni (pathemàton kàtharsis)", consentendo di espellerle nella ricostruzione scenica, invece che sfogarle nella realtà.
E allora tutto bene?
Si, alla sola condizione che ciascun spettatore, che non si perde una sola immagine della ricostruzione, riconosca in se stesso il potenziale omicida, il potenziale stupratore, il potenziale delinquente che alberga in lui, e non invece, come più spesso accade, l'uomo giusto che mai farebbe simili cose.
Nella ricostruzione scenica, infatti, si espelle quello che si ha dentro, perchè se dentro non si hanno queste terribili tendenze non si resta incollati alla televisione e tanto meno si va sui luoghi del delitto"

Umberto Galimberti.

sabato 27 novembre 2010

Io questa la chiamo felicità

Anche se in ritardo, mi complimento con te per aver conseguito brillantemente l'importante traguardo qual è la laurea.
Son certo questo sia l'inizio di una lunga serie di gratificazioni: possiedi le doti ed il talento necessari ad essere sempre vincente nella vita.
Con stima,
L.M.


Leggere queste parole appartiene a quel genere di cose che riesce a rendermi felice.

Come il sorriso di Damiano che apre i suoi colori nuovi.

Ieri sono stata felice.

venerdì 19 novembre 2010

Che a forza di ferirci siamo diventati consanguinei

Aprire il concerto con questa canzone.

Mai scelta fu più giusta.

Mi sono innamorata. Di questa canzone e di Ferrara.

mercoledì 3 novembre 2010

Comequandofuorihapiovutoabbastanza

Come quando mi prendo dei giorni totalmente liberi e mi sento in vacanza, dopo tanto tempo.
Come quando non ho scritto i ringraziamenti nella tesi perché non ho trovato le parole per esprimere tutta la mia gratitudine a quelle persone che conto nelle dita di una mano. E che mi fanno vivere.
Come quando mi si stringe il cuore perché non so come potrei vivere io con quel dolore.
Come quando vado a nuotare, dopo anni, e riscopro la gioia del suono delle mani che si infrangono nell'acqua.
Come quando vado a nuotare, dopo anni, e tutto è cambiato, e niente è cambiato. Le docce sono calde, e mi sento dire "che impressione, come sei cresciuta".
Come quando delle tequila sale e limone.
Come quando la prima uscita culturale della "compagnia" non va niente male.
Come quando vorrei scrivere tante altre cose ma scelgo il mio sorriso migliore e vado a mangiare il pesce.
Come quando "per ora noi la chiameremo felicità".

sabato 30 ottobre 2010

Garbo VS Smashing Pumpkins





Sono io strana, o queste due canzoni sono molto molto simili?

mercoledì 20 ottobre 2010

caos.

sabato 16 ottobre 2010

Gli incubi dei pesci rossi.

Due anni fa Ottobre si è aggiudicato il titolo di "mese migliore dell'anno".
In realtà l'autunno è da sempre la mia migliore stagione.
Quest'anno poi ho delle grosse aspettative per le prossime settimane.
Da lunedì mi riprendo lo spazio che mi sto togliendo da mesi.
E intendo tenermelo stretto.
Non vedo l'ora.

Questa canzone mi ricorda un po' quando sono stata per la prima volta completamente libera. E felice.
Usavo il tempo come mi piaceva. Ed era Ottobre.
Oggi l'ascolto. E Lunedì sarà di nuovo Ottobre.

martedì 12 ottobre 2010

Mighty frightening

Incredibile.
Mi rituffo per una sera nel mio passato da liceale spensierata,
mi siedo in un bar,
ed ecco che parte questa canzone,
una delle più gettonate nella mia colonna sonora di quegli anni.
Le coincidenze mi hanno sempre fatto un certo effetto.

lunedì 11 ottobre 2010

La tabella di Persepoli

Per ottenere le cinque frasi della tabella leggete, a partire dalla colonna di sinistra, la parola riportata in grassetto nell'ultima riga e quella riportata nella stessa colonna in un'altra riga a scelta, fino ad arrivare, senza mai cambiare la seconda riga scelta, alla colonna più a destra.

lunedì 4 ottobre 2010

domenica 3 ottobre 2010

And soon I will be free

Ho finito.
Mi mancano l'introduzione e le conclusioni.
Praticamente ho scritto 50 pagine senza nè capo nè coda.
Ancora dei weekend come questo e vado fuori di testa.
Io ve lo dico.
Adesso per rilassarmi mi ci vorrebbe un cd di quest'uomo, direttamente in vena.

sabato 2 ottobre 2010

Per niente adatta.

Quasi adatti a garantire il giusto risultato
Quasi adatti a star seduti dentro un’auto accessoriata standard
Quasi adatti a scuole con i crocefissi ai muri
Quasi adatti a discoteche come gabbie
Quasi adatti a innamorarsi di un’animale a pelo corto
Quasi adatti a raccontare agli altri i propri cazzi
Quasi adatti a dare il giusto peso ai sentimenti.

lunedì 20 settembre 2010

With impressions chosen from another time

Perfetto.

Da stasera ricominciano i cinque giorni su sette a Trieste.

--Angoscia--

Per non parlare dell'ansia che mi mangia lo stomaco per l'ultimo esame che mi aspetta, che se non lo passo "ci vediamo a marzo", ma per cui - sprezzante del pericolo - ho studiato 12 ore sparpagliate in tre giorni.

Ci sarà da divertirsi.

sabato 18 settembre 2010

NO COMMENT

mercoledì 15 settembre 2010

Ti manchi tu, ti manchi tu.

E' da tre mattine che mi sveglio con questo ritornello in testa.

Dedicato a chi non dorme la notte,
dedicato a chi non si conosce,
dedicato a chi si nasconde,
dedicato a chi non sa cosa gli manca,
dedicato a chi odia il silenzio.

Ritrovatevi.
Siete voi a mancarvi.



Come vorresti addormentarti ora,
ma con questa luna piena
il lupo ti divora.
Come vorresti fosse già mattina,
con il sole all'orizzonte a cancellarla questa luna.
E queste tentazioni di fare e farsi del male,
come sempre inarrestabile è la marea che sale,
nessuno si senta in salvo,
nessuno speri,
nessun dorma,
all'alba vincerà qualcuno,
all'alba,
la calma.
Chissà perchè la gente a questo punto cerca dio,
gli occhi persi nel blu,
ma se c'è qualcosa che ti manca,
o sono io,
o ti manchi tu.
Come vorresti addormentarti ora,
ma,complice il silenzio,
il vuoto ti divora
e come vorresti cadere nello stesso sonno profondo della gente per bene
di questo buco del culo del mondo.
E urlate sirene,
suonate campane,
gridate allarmi,
a devastare questa quiete,
perchè tu non dormi.
La gente nel silenzio cerca dio,
gli occhi persi nel blu,
ma se c'è qualcosa che ti manca,
o sono io,
o ti manchi tu,ti manchi tu.
E ascolti immobile,
il cuore battere,
accompagnare in questa danza i tuoi pensieri,
ti lasci prendere in questo vortice,
inesorabile,
non puoi uscirne fuori.
E ascolti i gemiti e i lamenti,
di amore o di avemaria,
di questa città di morti viventi,
di vivi morenti e cosìsia.
E i tentativi timidi
di naufraghi nictalopi
di navigare incolumi tra queste ronde civiche.
E chissà perchè
è di notte che la gente disperata cerca dio,
gli occhi persi nel blu,
ma se c'è qualcosa che ti manca,
o sono io,
o ti manchi tu,ti manchi...
La gente nel silenzio della notte cerca dio,
gli occhi persi nel blu,
ma se c'è qualcosa che ti manca,
o sono io,
o ti manchi tu,ti manchi tu.

lunedì 13 settembre 2010

Usi e costumi



"Ooooh, I know what it means: il bigat!"
Bruno Grigio.

lunedì 6 settembre 2010

Depressione caspica.

giovedì 2 settembre 2010

Va be', continuiamo così, facciamoci del male!



Io amo quest'uomo.

martedì 31 agosto 2010

Wish you were here



How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground.
What have we found?
The same old fears,
wish you were here.

sabato 28 agosto 2010

Stiamo raschiando il fondo.

Ieri sera ho visto il TG1.

Di solito, appena vedo quella sua nuova grafica ispirata alle architetture del ventennio, spengo la tv. Non lo tollero. Ma con tutti i ragazzi con una laurea in mano in grafica e design che abbiamo in Italia, vorrei sapere chi è quella merda che ha partorito una simile bestemmia estetica?

E poi, era davvero necessario?
Sono io di parte, o era più "moderno" il logo precedente??

Fatto sta che ieri, presa da un attacco di autolesionismo imperante, me lo sono guardata tutto. Che spettacolo rivoltante.

In Pakistan continuano a morire come delle bestie, in attesa dei soccorsi che non arrivano, bevendo acqua contaminata, senza cibo e devastati dalle epidemie..e a noi ci fanno vedere una stupida casalinga che, al ritorno dalle vacanze, pulisce il frigorifero dai cibi andati a male.

Io mi vergogno.E ho paura.

mercoledì 25 agosto 2010

Voglio che arrivi Natale



Avevo visto giusto.
Silvio Muccino, che nelle mie memorie culturali è secondo solo a "quella gran culo di Cenerentola", ha convinto anche il Boss. E scusa se è poco.
A vent'anni da Palombella Rossa di Nanni Moretti, il Boss permette di nuovo l'uso di un suo brano - in questo caso Secret Garden - per un film italiano: "Un altro mondo" di Silvio Muccino, nelle sale a Natale.

E se non avete visto il suo esordio da regista con "Parlami d'amore", rimediate subito perché merita. Anche se purtroppo il tema è tardo adolescenziale, il film è esteticamente perfetto. E Skin spacca i culi.

martedì 24 agosto 2010

Ovunque proteggi

Non dormo, ho gli occhi aperti per te.
Guardo fuori e guardo intorno.
Com'è gonfia la strada
di polvere e vento nel viale del ritorno...

Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dov'è scritto il tuo nome,
è scritto nel ferro
nel cerchio di un anello...

E ancora mi innamora
e mi fa sospirare così.
Adesso e per quando tornerà l'incanto.

E se mi trovi stanco,
e se mi trovi spento,
se il meglio è già venuto
e non ho saputo
tenerlo dentro me.

I vecchi già lo sanno il perché,
e anche gli alberghi tristi,
che il troppo è per poco e non basta ancora
ed è una volta sola.

E ancora proteggi la grazia del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto.
L'incanto di te...
di te vicino a me.

Ho sassi nelle scarpe
e polvere sul cuore,
freddo nel sole
e non bastan le parole.

Mi spiace se ho peccato,
mi spiace se ho sbagliato.
Se non ci sono stato,
se non sono tornato.

Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore,
adesso e per quando tornerà il tempo...
Il tempo per partire,
il tempo di restare,
il tempo di lasciare,
il tempo di abbracciare.

In ricchezza e in fortuna,
in pena e in povertà,
nella gioia e nel clamore,
nel lutto e nel dolore,
nel freddo e nel sole,
nel sonno e nell'amore.

Ovunque proteggi la grazia del mio cuore.
Ovunque proteggi la grazia del tuo cuore.

Ovunque proteggi, proteggimi nel male.
Ovunque proteggi la grazie del tuo cuore.

giovedì 19 agosto 2010

Viale Miramare, 285 --> Via Volta, 14



A volte ho delle idee un po' bizzarre.

Tipo fare questo breve tragitto a piedi, all'una e mezza di notte, con due ragazzi non propriamente sobri. Perfetto.
E sono stata convinta per mesi che fossero solo 3 Km..forse perchè ci abbiamo impiegato metà del tempo indicato da Google..mistero!
Credo che la prossima volta chiamerò un taxi.

mercoledì 18 agosto 2010

Buon sangue non mente.



I disegni del Tofo mi piacciono sempre molto, sopratutto nei video in Rotoscope.
Anche se i Prozac + potevano fare qualcosa di meglio perchè..altro che antidepressivo!!
D'altronde il video l'ho scoperto tra le cose di mio cugino.
Sangue pazzo.

lunedì 16 agosto 2010

Svegliami, svegliami, svegliami



Sezionatori d'anime giocano con il bisturi
maggioranze boriose cercano furbi e stupidi
sobillano i malvagi aizzano i violenti
e gli invidiosi indispongono

intanto paolo VI non c'è più
è morto berlinguer
qualcuno ha l'aids
qualcuno il pre
qualcuno il post senza essere mai stato niente

cerco le qualità che non rendono
in questa razza umana
che adora gli orologi
e non conosce il tempo
cerco le qualità che non valgono
in questa età di mezzo

ha conati di vomito la terra
e si stravolge il cielo con le stelle
e non c'è modo di fuggire
e non c'è modo di fuggire mai
svegliami svegliami svegliami

io sono perso
sono confuso
tu fammi posto
allarga le braccia
dedicami la tua notte
la notte successiva
e un'altra ancora
dedicami i tuoi giorni
dedicami le tue notti
oggi domani ancora
stringimi forte
coprimi avvolgimi
di caldo fiato scaldami
di saliva rinfrescami
vorrei morire ora

intanto paolo VI non c'è più
è morto berlinguer
qualcuno ha l'aids
qualcuno il pre
qualcuno il post senza essere mai stato niente

e trema e vomita la terra
si capovolge il cielo con le stelle
e non c'è modo di fuggire mai
svegliami svegliami svegliami
vieni vieni vieni vieni
arde di sete e vomita la terra
vieni vieni vieni vieni

e trema e vomita la terra
si capovolge il cielo con le stelle
vieni vieni vieni vieni vieni

mercoledì 11 agosto 2010

Perchè è così che ti frega la vita.



E i tuoi capelli
che sono fili scoperti,
che sono nastro isolante.

sabato 24 luglio 2010

Corsi e ricorsi storici.



Quando delle parole di 70 anni fa sembrano attuali,
forse un problema c'è.

mercoledì 21 luglio 2010

URLANDO CONTRO IL CIELO



Che spettacolo!
Anche se ultimamente Ligabue l'avevo un po' trascurato, anche se - come al mio solito - ero un pochino scettica, e anche se non conoscevo l'ultimo album, è stato un concerto fantastico.
Tanto che, all'uscita, io e la Ila abbiamo decretato che è stato - per adesso - il migliore che abbiamo visto.
Senza niente togliere agli altri, naturalmente.
Sarà stata l'attesa, la gita, la perdita dei biglietti e poi il ritrovamento insperato, la sensazione di essere sul palco insieme a lui da tanto vicine eravamo, i corsi di canto che ha fatto ultimamente il Liga, i suoi 50 anni portati come niente fosse..chi lo sa.
Fatto sta che dopo esserci persi 3 volte in tangenziale, dopo una camminatina sotto il sole cocente delle 15.30 per metterci in coda (una coda lunga credo dei chilometri) abbiamo avuto il nostro primo meritato colpo di culo, quel culo che sembrava avermi abbandonata dopo mesi di assistenza. E invece si è ripresentato quando ci hanno indicato una nuova entrata e nel giro di 10 minuti siamo entrate e ci siamo guadagnate il nostro posticino subito dietro il sottopalco. Ma dato che la Ila non si accontenta, appena ha visto arrivare dei nuovi braccialetti per il sottopalco, ci siamo fiondate e con un po' di sgomitate e insulti siamo riuscite a entrare.
Io e lei.
Dopo due ore ce l'ha fatta anche la Chiara.
Ma questa è un'altra storia.
Se dovessi raccontare tutto il concerto, starei qui fino a domani, e non direi comunque tutto quello che vorrei dire.
Quindi scrivo solo quello che mi ha colpito in modo particolare,come si dice:
- L'acqua che costava un euro. Alla prima bottiglietta che ho comprato pensavo di aver già preso un colpo di sole e non ragionare più, penso che l'omino che me l'ha venduta ci sia rimasto male dal modo in cui l'ho guardato, ma tant'è. Poi hanno spiegato dal palco che Ligabue e il suo staff hanno voluto fare un accordo con i commercianti per cui all'interno dello stadio l'acqua non si poteva vendere a più di un euro. Durante il concerto hanno mandato anche un video in cui dicevano appunto che l'acqua è un bene comune e non si può privatizzare. E bravo il Liga.
- I Sebach, la fila. Le file, a dire la verità. Dopo aver visto la fila indiana a Londra al concerto dei Pearl Jam è nauseante pensare a quello che c'era ieri all'Euganeo. Buonanotte all'Italia, è il caso di dire.
- Un altro bel buonanotte all'Italia per il disgusto che ho provato verso quelli che mi circondavano quando - mentre Ligabue cantava appunto Buonanotte all'Italia e nei megaschermi passavano le immagini di personalità di spicco italiane - applaudivano a piene mani di fronte alle immagini di Mike Bongiorno, di Raimondo Vianello e di campioni sportivi e personaggi mediatici, e ammutolivano disorientati di fronte a Dario Fo, Pasolini, Enzo Biagi. Io un bel "IGNORANTI" l'ho gridato volentieri. Quando ce vò, ce vò.
- Interessante notare l'applauso - forse l'unico - della mia compagna di gita a nientepopòdimenoche Don Camillo. Ah! I democristiani riescono sempre a strapparmi un sorriso.
Va bene, basta cattiverie.
Ligabue ha superato le aspettative, e il suo batterista più di lui. Devo dire la verità. Se non altro per l'assolo STREPITOSO durante l'unica breve pausa del nostro frontman.

Conclusioni:
Anche se la musica indipendente sta prendendo un posto sempre più grande nel mio cuoricino e nei miei poliedrici gusti musicali, credo sia cosa buona e giusta dare a Cesare quel che è di Cesare, e dire che qualche volta questi personaggi - che qualcuno potrebbe chiamare "commerciali" - ne fanno una di giusta, facendo delle campagne di sensibilizzazione contro la privatizzazione dell'acqua, e facendo vedere delle importanti facce sconosciute sperando magari di suscitare almeno un po' di curiosità.

lunedì 12 luglio 2010

NOI E LA TEMPESTA SOTTO LE STELLE



Pomeriggio e serata indimenticabili.
Ferrara non l'avevo mai vista, ma vederla così è stato meraviglioso. Ho avuto due guide d'eccezione che mi hanno raccontato Ferrara dal loro punto nostalgico di vista. Ho visto così una Ferrara tardo-adolescente e romantica.

D'altronde le premesse erano ottime, appena arrivati in centro e abbassati i finestrini ci ha accolto il suono del sound check del Teatro, e la voce ormai familiare di Capovilla.

Dopo un giro di perlustrazione per il centro, un gelatino e l'acquisto di una birretta a testa per la sopravvivenza in coda, siamo entrati in Piazza castello, evidentemente non tra i primi mille fortunati, dato che purtroppo il cd in omaggio non ce lo siamo guadagnati. Poco male, troveremo il modo di scaricarcelo.
Esattamente come abbiamo trovato il modo di portarci a casa la locandina, prima chiedendola gentilmente e dopo facendo come fan tutti.

"Il Pan del diavolo" sono stati una grande scoperta, due palermitani che hanno qualcosa da dire e lo dicono in quel loro modo con quel loro accento, due chitarre e una gran cassa pestata in tutti i sensi, con sonagli incorporati. Parole urlate, ma musica dall'accento un po' folk. Estiva e suggestiva. Ciuffi e camicie anni '70.

I Sick Tamburo li abbiamo ascoltati facendo altro, tra una birretta, un panino e delle foto con dei passanti ai più sconosciuti, ma non a noi! A me piacciono, per un po' ho ascoltato il loro cd quindi ho riconosciuto e canticchiato alcune canzoni, l'unica cosa che non mi esalta sono quelle loro tutine e maschere. Evitabili.

Simone si è preso anche delle parole colorite da un vecchietto con le guance scavate, salvo poi scoprire di aver ricevuto solo una preziosa anteprima del gergo usato sul palco. Un Giorgio Canali che ce l'ha con il mondo, che dedica "Savonarola" a "questa città di merda", che mi strappa un forte applauso quando bestemmia sul palco e io mi sento a casa, che mi fa venire la pelle d'oca cantando a squarciagola "Precipito".

A questo punto la stanchezza si iniziava a far sentire, ma non potevamo non ballare, saltare, e cantare con i Tre Allegri che con le loro canzoni riviste in chiave reggae hanno davvero dato il meglio. Con il mondo prima ci hanno anche strappato una simpatica performance che se ci avessero visto dal palco, ci avrebbero fatto salire senza pensarci un attimo.

Vasco Brondi sale sul palco con la maschera dei TreAllegri e la sua inconfondibile chitarra, peccato abbia deciso di darsi alle cover, e fare solo tre canzoni sue. Quelle le ho apprezzate, De Andrè invece l'avrei lasciato tranquillo dove sta.

Il Teatro non mi delude mai. Anche se ormai l'ora era tarda e i piedi e le ginocchia chiedevano pietà mi sono divertita come sempre, forse anche un po' di più. Ormai le loro canzoni sono incise nella mia testolina, Pierpaolo era logorroico come la prima volta al Giordani e ha detto delle cose davvero simpatiche, inciampandosi sulle parole. Come da copione. Peccato sta volta non abbiano fatto "Direzioni diverse", ci sarebbe stata tutta.

Tutto questo ha ricevuto una ottima coronazione: abbondanti cappellacci al ragù.

Ferrara mi piace. La tempesta mi piace. Il turismo enogastronomico mi piace.
E mi piace anche avere degli ottimi fotografi che immortalano la musica che ascolto.



www.flickr.com/photos/dani_photographer/

mercoledì 7 luglio 2010

ComeQuandoSentoPuzzaD'Estate

Comequando finalmente intravedo la fine di un periodo nero, durato troppo tempo.
Comequando ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissata.
Comequando ho fatto 16 esami da novembre ad oggi, alzandomi la media di 3 voti.
Comequando sono stata a Londra - che tutti mi dicevano essere stupenda. Ed è proprio così.
Comequando ho cantato con altre 60000 persone.
Comequando la camera del Carlton è stata eletta anticoncezionale dell'anno.
Comequando ho fatto 5 km a piedi all'una di notte con due ragazzi parecchio strani.
Comequando è tornata la mia amica Chiara.
Comequando compriamo delle birre al bar e andiamo a parlare di libri e film in Grava.
Comequando una rosa rossa e le foto di 20 anni fa.
Comequando le zie dicono You know, I mean.
Comequando il nonno beve il Montenegro.
Comequando ascolto le zie e i nonni e mi rendo conto che i film non sono per niente originali, che non serve andare lontano per avere una vita originale.
Comequando le giacche sono troppo lunghe.
Comequando "soffro di paure non giustificate".
Comequando i baristi ubriachi ti danno in mano le bottiglie e ti dicono "fatti quello che vuoi".
Comequando LeLuciDellaCentraleElettrica, GiorgioCanali, IlTeatroDegliOrrori, ITreAllegriRagazziMorti tutti in una volta.
Comequando - per evitare guai - sarebbe meglio che le coppie dovessero superare dei test prima di fare un figlio.
Comequando St. James's Park.
Comequando mi viene da piangere a pensare al disastro del Golfo del Messico.
Comequando guidare in autostrada è proprio una figata.
Comequando i nostri cessi pubblici sono uno scandalo in confronto a quelli Svedesi.
Comequando nella lotta con i bagigi va bene tutto, ma la birra è sacra e va salvata.
Comequando tutte le cose che dimentico, ma che porto sempre con me.

venerdì 2 luglio 2010

Amare è preferire.

'Ma poi, come fare perché la situazione resti preferibile a luogo? Forse tentando una cortesia che mai prima,lacerati tra passato e futuro,eravamo stati in grado di offrire: la cortesia di essere persone del presente.
Sembra infatti che le persone del presente siano quelle con cui la vita è più gradevole. Forse perché hanno una gentilezza che potrebbe sembrare banale, e invece è una rarità: la gentilezza di esserci. Esserci quando ti parlano, quando assaggiano un cibo, quando si arrabbiano, essere li e non altrove quando fanno l'amore con te.'
E pensare che dovrei dedicarmi alle aperture di credito e ai derivati, e invece impiego il mio tempo leggendo sciocchezze.

mercoledì 23 giugno 2010

Se un vomito profondo non riesce a strapparlo dalla coscienza degli italiani

"Non vedo quale altro nome potrei dargli. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte del paese di Verdi se un vomito profondo non riesce a strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene e distruggere il cuore di una delle più ricche culture europee."

"Che fare con gli italiani? Riconosco che la domanda potrà sembrare alquanto offensiva a un orecchio delicato. Ma che succede? Un semplice privato che interpella un intero popolo, che gli chiede il conto per l'uso di un voto che, con sommo gaudio di una maggioranza di destra sempre più insolente, ha finito per fare di Berlusconi il padrone e signore assoluto dell'Italia e della coscienza di milioni di italiani? Anche se in verità, voglio dirlo subito, il più offeso sono io. Sì, proprio io. Offeso nel mio amore per l'Italia, per la cultura italiana, per la storia italiana, offeso, anche, nella mia pertinace speranza che l'incubo abbia fine e che l'Italia possa recuperare l'esaltante spirito verdiano che è stato,un tempo, la sua migliore definizione. E che non mi si accusi di star mescolando gratuitamente musica e politica, qualunque italiano colto e onorato sa che ho ragione e perché."

José de Sousa Saramago

martedì 22 giugno 2010

Io e Annie

"E io pensai a quella vecchia barzelletta – sapete – quella dove uno va da uno psichiatra e dice “Dottore, mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina”, e il dottore gli dice “Perché non lo interna?”, e quello risponde “E poi a me le uova chi me la fa?” .
Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna, e cioè che sono assolutamente irrazionali, e pazzi, e assurdi, ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova."

Woody Allen.

mercoledì 9 giugno 2010

Nostalgia

Ieri sera mi sono addormentata così, stamattina mi sono svegliata così.
Va così.

martedì 8 giugno 2010

Per mia sorella



Per mia sorella che oggi compie non so quanti anni,
e che non smette di cercare un mondo all'altezza dei sogni che ha.

venerdì 28 maggio 2010

Arte moderna



In Piazza Oberdan, dopo una certa ora, puoi incontrare cose e tipi davvero strani.

sabato 22 maggio 2010

Meglio farsi domande stupide, che cercare delle risposte alla realtà.

Ma comperare una macchina con la trazione posteriore,non è come mettere il carro davanti ai buoi?

venerdì 21 maggio 2010

Sto perdendo la voglia.



Sto perdendo la voglia. Ogni giorno di più.
Mi disaffeziono. Mi disilludo. Mi disappassiono. Mi disinteresso.

mercoledì 19 maggio 2010

Le scarpe di gomma le voglio anch'io

Io non lo so se è la mia dose quotidiana di etinilestradiolo e drospirenone che mi fa cambiare umore ogni tre per due, o se ho un disturbo della personalità, o se semplicemente è un periodo un po' teso.
Non lo so, ma a volte mi basta davvero poco per farmi tornare il morale un po' più su delle suole delle mie stupide scarpe di gomma. Tipo:

- leggere, appena sveglia, una mail politicamente scorretta della mia amica preferita, che riesce sempre a farmi ridere, anche se parla di cose che mi fanno imbestialire;
- Caruso di Lucio Dalla che entra dalle finestre, arrivando dritto dritto dalle casse del parco sotto casa;
- Mia sorella che cerca di spiegarmi quella strana storia del paradiso terrestre, di mele, serpenti e peccato originale, che - sinceramente - io non ho ancora capito bene come funziona. Sembra più complicato del bilancio consolidato.

Comunque, per tornare alla triste realtà, io sono qui che scrivo stupidate nel blog, e nel pc affianco c'è una mia compagna di corso che scrive la tesi. MERDA. Cercano sempre tutti di farti sentire in colpa.
Accidenti.
Vado a studiare.

sabato 15 maggio 2010

Ci stanno imbrogliando tutti

Ieri il mio amore grande mi ha fatto vedere "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", proponendomelo come il corrispettivo della sua generazione del mio "Come te nessuno mai".
Presentazione niente male.
Salvo poi dire che se lo ricordava più "figo", ridere sotto i baffi ad ogni scena un po' buffa, e chiedermi ogni tre minuti "ma ti fa cagare??".

Certo, è un film del '96, tra l'altro registrato in cassetta dalla tv..probabilmente ci siamo divertiti di più a guardare le pubblicità e a vedere quali ci ricordavamo e quali no, però Stefano Accorsi aveva la faccia un po' più sveglia di quella che ha avuto negli ultimi 10 film, e Violante Placido penso possa ritenerlo il suo primo e ultimo successo.
Quello che è certo è che la colonna sonora è fantastica, e che se anche i sedicenni di oggi potessero vivere in un ambiente e in una società così, starebbero senz'altro meglio.
E' incredibile come siamo riusciti a ridurci in 14 anni.

Aveva ragione Martino, bisogna cercare di fare un salto fuori dal cerchio che ci hanno disegnato intorno ai piedi:

domenica 2 maggio 2010

Venezia



Anche noi siamo per il turismo enogastronomico.

sabato 24 aprile 2010

Poche piccole cose

---> Se da casa alla stazione trovo tutti i semafori verdi (una decina) sono fortunata,vado esattamente al passo con l'onda verde,o mi sta per succedere qualcosa di brutto?
---> Comprare il quotidiano 1 euro, far cadere l'occhio e leggere le previsioni del tempo dal giornale del vicino di treno non ha prezzo.
---> Prendere il voto più alto dell'appello avendo studiato un pomeriggio da forte soddisfazioni,beccarsi pure i complimenti dal prof è un po' da paraculo.
---> Ho impiegato 8 minuti a cancellare tutta la memoria del cellulare, un reset completo. Come faccio a fare lo stesso con la mia di memoria? Ho bisogno di un Martina-PC suite?

venerdì 16 aprile 2010

Le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono



Mia mamma mi ha appena detto che non sa proprio perché ho sempre avuto la mania di fotografare i piedi e le scarpe.

sabato 10 aprile 2010

martedì 6 aprile 2010

Foto d'identità.



Ogni tanto per ritrovarsi basta solo guardare giù.

giovedì 1 aprile 2010

CTRL+c --> CTRL+v

"Mi rendo conto che i problemi del mondo si risolvono nella verbalizzazione.
diverse parole portano a diversi significati che disegnano diverse realtà.
anche se in verità l'azione è la stessa, detta in modo diverso cambia.
non è solo punto di vista, è anche enunciato.
quindi con una frase ballerina lei mi corregge la trama, e gli attori entrano in scena con maschere diverse.
più rilassate.

oh vita,
ti amo più di quanto ti capisco.

cosa posso dirvi, anime?
amatevi.
forse non avrà uno scopo, ma è una tra le attività migliori per passare indenni l'indifferenza del tempo.
create armonia.
la volgarità, l'arroganza, la violenza e il brutto sono le metastasi del tumore dell'inutilità dell'universo.
pensate sempre, e dubitate molto. questo può fare meno bene all'organismo, ma vi assicura il giusto distacco dal fango.

e poi accarezzate i cani."

vittoriacane.blogspot.com


Ogni tanto mi capita di leggere qualcosa che stavo per scrivere,
ma per cui stavo ancora cercando le parole giuste.

mercoledì 31 marzo 2010

La comune coscienza è inadattabile alle atrocità. (P.P.P.)

Ecco, io non lo farei mai. Nonostante tutto, non mi voglio togliere il diritto di scegliere, fosse anche la scelta del male minore. E poi faccio fatica a perdere le speranze.

Però fare una cosa così credo dia una grossa soddisfazione.

martedì 30 marzo 2010

La settimana enigmistica: trova le tre differenze.



Ci sono delle sedie, degli uomini che parlano di qualcosa di socialmente rilevante, un arbitro che disciplina la discussione.
Non vedo alcuna differenza.
Forse il primo video è in bianco e nero e il secondo a colori?

lunedì 29 marzo 2010

Può nascere un mondo nuovo?

«Se in me è quella voglia di cercare,
che spinge le vele verso terre non ancora scoperte,
se nel piacere è un piacere di navigante,
se mai gridai giubilante: “la terra scomparve”
- ecco la mia ultima catena è caduta -
il senza-fine mugghia intorno a me,
laggiù lontano splende per me lo spazio e il tempo,
orsù! coraggio! vecchio cuore!».

Nietzsche

domenica 28 marzo 2010

Dei tipi tranquilli.



Ieri sera ho avuto dei problemi con questo bulbo etilico.
Che concerto, però.
Bravissimi.
Non so neanche bene cosa dire, perchè mi sono piaciuti veramente tanto.
Lui è completamente fuori.
Si è lanciato tra il pubblico una ventina di volte..
Ha detto un sacco di cose sensate, anche se due volte su tre perdeva il filo o ripeteva le stesse due parole per un quarto d'ora.
Fatto sta che mi hanno fatto ridere, cantare..e mi hanno anche un attimino commosso, perciò..non è mancato proprio niente.

"Siamo tutti, chi più chi meno, chi più chi meno, chi più chi meno..completamente pazzi!"

giovedì 25 marzo 2010

Guida pratica ai familiari, parenti e amici dei laureandi.

1)Non è necessario indossare l’abito da sera, per almeno due motivi:
-due volte su tre risultate più volgari che eleganti;
-la laurea non è un matrimonio, non è Natale, non è Pasqua. E’ un esame.
Consiglio personale: con la gonna ci vanno le calze, sempre e comunque. A meno che non sia il 15 di agosto.

2)Per andare al bagno, ci si può muovere singolarmente, evitando greggi, stormi, masse informi di persone urlanti. Di solito, per fortuna, ogni bagno ha la propria porta con serratura. Non occorre la guardia come alle elementari.

3)Dato che in aula con il laureato non ci state tutti (PERCHE’ SIETE TROPPI) e il vostro tempo lo passate nei corridoi, evitate di stare sulle porte, sulle scale, in mezzo ai passaggi dove noi poveri studenti il più delle volte dobbiamo correre per arrivare in tempo. Se potete, camminate rasente alle pareti, grazie.

4)L’Università non è un ospedale, ma non è neanche un bar. Potete tranquillamente parlare con un tono di voce, non dico basso, ma semplicemente normale. Giusto per fare in modo che, nelle aule vicine, gli studenti riescano a sentire il professore che parla con il microfono.

5)Se volete regalare dei fiori ai vostri beniamini, fatelo. Bastano dei fiori recisi. Evitate le piantagioni di alberi tropicali, potrebbero essere scomodi.

6)Se portate con voi una macchina fotografica, immagino sia per immortalare il fortunato laureato. Bene, fotografate lui, non gli studenti che passano di li. Non fatevi degli autoscatti imbarazzanti seduti nelle scale dove NOI STUDENTI dobbiamo passare. E, se possibile, non fermateci chiedendoci di farvi delle foto. Rischiate una valanga di insulti ed offese personali.

7)Se dovete vestire il vostro caro da automobile (forse cercavi “Flauto nobile?”), da interista, da pene, da cappuccetto rosso, da sacco di patate, e riempirlo di uova, farina, coriandoli e non so cos’altro, non fatelo sulla porta principale di facoltà. Non è carino dover pulirsi le scarpe dagli effetti della gioia che noi ci stiamo ancora sudando.

giovedì 18 marzo 2010

Fatti non foste a viver come bruti

Sono io che pretendo troppo o a vent'anni è grave non sapere chi sono gli AC/DC?
Sono io che pretendo troppo o a vent'anni è grave non sapere che un certo Goethe ha scritto un romanzo che i più chiamano "I dolori del giovane Werther"?

Allora, a me dispiace essere antipatica, ma non è possibile che parlando con i miei compagni di corso ho ogni volta queste brutte sorprese.

Saprai anche tutto di come si contabilizza un reso di magazzino o di come si calcolano gli indici di reddittività, avrai anche una media del 27 ma, porca puttana, vivi!!!

Come puoi dire che hai un biglietto omaggio per un concerto di Zucchero e ci vai per forza per far contento il tuo moroso? Come riesci a non andrae a casa il weekend, perchè devi studiare??!

Ma ci sei??
Preferisco la mia media del 23 e leggere anche qualcosa di diverso dal metodo contabile applicato.

Vabbè, io critico tanto, ma alla fine dovrò continuare ad intrattenere queste piacevoli conversazioni a senso unico con queste squisite persone..perchè, se non altro, hanno molto radicato in loro il senso del gruppo..se manco ad una lezione, la volta dopo si presentano con i loro appunti già fotocopiati per me. Incredibile.


"Professori capaci, dalle loro cattedre, misurano nei silenzi dei loro allievi le rovine che si è lasciato dietro il passaggio di un'orda che, in effetti, nessuno però è riuscito a vedere. E intonro a quel che si scrive o si immagina aleggia lo sguardo smarrito di esegeti che, sgomenti, raccontano una terra saccheggiata da predatori senza cultura nè storia"

Baricco, I barbari

giovedì 11 marzo 2010

Irene

Forse adesso potremo imparare da te ad essere felici e riconoscenti per quello che abbiamo. Prendendoti come esempio, tu che non facevi pesare il tuo dolore a nessuno, e che sei riuscita a vivere con ironia e saggezza nonstante la malattia, facendo da mamma a tutti noi, come se fossimo quei figli che non hai avuto. Tu, che sei sempre stata neutrale rispetto ai nostri tanti litigi e che hai fatto della tua casa punto di riferimento e d'incontro della nostra famiglia.
Continua a sorvegliarci con i tuoi occhi azzurri, ne abbiamo bisogno.

lunedì 8 marzo 2010

Ho un'idea per rialzare il PIL nazionale.

Oggi alle 16.00 il Ministro degli esteri Frattini terrà una conferenza in aula magna a giurisprudenza.
E già questa mattina alle ore 08.45, tutti gli ingressi alla sede centrale erano bloccati e sorvegliati da un numero spropositato di uomini della vigilanza privata.
Saranno anche misure di sicurezza ritenute necessarie ai più, ma a me sembrano eccessive. Per non parlare di tutta la scorta (auto, camionette e uomini massicci) con cui arriverà l'amico Franco, e la polizia che tra poco si apposterà qui fuori.

La mia idea è quella di trasformare i ministri e i parlamentari in personaggi senza fissa dimora, in tour permanente nelle città italiane.
Così, con tutte le persone che verrebbero impiegate ad ogni tappa, la disoccupazione si abbasserebbe di colpo e, conseguentemente, il PIL riuscirebbe a riprendersi dalla botta che ha subito nel 2008.

Secondo me è un'idea geniale.

sabato 6 marzo 2010

Cause we are gonna be

Io non so se succede a tutti. Ma io ho uno strano rapporto con alcune - pochissime - canzoni che hanno avuto un significato particolare, che hanno segnato un pezzettino della mia vita. Pochi minuti fa stavo facendomi il letto, quando ho sentito un suono non ben definito, ma particolarmente familiare, arrivare dalla radio accesa in studio del pupi, al piano di sotto. Ho acceso la mia radio, ed era lei:
High dei Lighthouse family.



Una delle canzoni che, quando l’ascolto, non so se mi commuove, mi inquieta, mi fa sorridere o mi fa tenerezza..probabilmente seconda solo a Feel di Robbie Williams. Mi viene da pensare che ci do così tanta importanza forse soprattutto perché sono state la colonna sonora della mi adolescenza, e in quel periodo anche le cose meno importanti sembrano fondamentali. Non lo so. E’ che anche se ascolto una canzone che ascoltavo regolarmente un anno fa, l’effetto è molto simile.
Ascoltare certe canzoni è come sfogliare un vecchio diario dimenticato.
Chi lo sa, forse diamo alla musica un’importanza proporzionale a quella del periodo a cui ha fatto da colonna sonora.

Quando qualcuno mi darà una spiegazione scientifica, o anche solo razionale, di questo strano fenomeno, sarò una persona felice.

venerdì 5 marzo 2010

Moleskina digitale

Il venerdì è infinito. Per fortuna si conclude sempre con una doccia rilassante a casadolcecasa..si, perché dite quello che volete, ma la doccia di casa è 100 volte meglio della doccia in una casa che non è la tua, anche se ci vivi da due anni buoni, fosse anche una jacuzzi con idromassaggio, radio e chi più ne ha più ne metta. Poi Stamattina però, avevo la mente talmente impegnata da tutte le cose che avrei dovuto fare che mi sono dimenticata il cellulare a casa. Cosa che sarà successa tre volte da quando ce l’ho. Non perché non possa vivere senza mandare messaggi o telefonare, o chissà che. Semplicemente perché è la mia mini moleskina digitale, nel senso che annoto tutte le cose che mi devo ricordare di fare, i film che voglio vedere, la musica che devo scaricare, qualcosa che leggo e che mi colpisce..qualsiasi cosa insomma. Dato che la moleskina è oberata dalle annotazioni e dagli impegni DELLA SCUOLA (ndr. De Rosa direbbe accademici, ma io preferisco non prendermi in giro!), non posso darle anche il peso delle mie stronzate. E poi, dispiace ammetterlo, ma è molto più rapido scrivere due parole con il cellulare che trovare penna e moleskina in giro per la borsa, e un piano o un muro dove appoggiarsi per scrivere.
Quindi, questa mattina, quando ho cercato in tasca il mio amico Nokia e non l’ho trovato, la prima cosa che ho pensato è che avevo perso la mia memoria. ‘Azz. Per fortuna l’avevo solo dimenticato a casa..come avrei fatto a vivere senza tutte queste cose??
- Tre Allegri Ragazzi Morti, puoi dirlo a tutti.
- Schopenhauer: data l’impudenza e la stupida arroganza della maggior parte degli uomini chiunque possiede dei meriti farà bene a metterli in mostra se non vorrà lasciare che cadano in un oblio completo.
- Nodari.
- Easy rider.
- Diversi, Carmen Consoli. Come mai non hai più voglia di parlare? Io non riesco più a starti accanto. Sono davvero tanto brava a confonderti con le mie certezze. Come mai non hai più voglia di parlare? Io non riesco ad avere pazienza, vorrei..
- Mark Haddon, una cosa da nulla, Einaudi.
- Battiato, povera patria, Blob.
- Per esmè: con amore e squallore. Salinger.
- Hitchock: i 39 scalini.
- “Si vorrebbe e si dovrebbe tacere, ma proprio non ce la si fa. Anche perché tacere, di fronte alle urla e agli insulti altrui, rischia di sembrare una diserzione. E dunque: leggo le scritte “Beppino boia” tracciate sui muri da fanatici dementi, e ritrasmesse da un paio di telegiornali, potevano risparmiarselo: non sempre la merda è una notizia. Leggo la dichiarazione di un anziano attore, del quale taccio il nome perché mi vergogno per lui, al quale il signor Englaro “ricorda il conte Ugolino”. Mi chiedo da quale spelonca arrivino questi pensieri mostruosi; se e quanto riflettano una mostruosità solamente rimossa per pochi decenni, ma presente da sempre nelle viscere di un paese ignorante e bigotto; se e quanto siano invece il frutto di una mostruosità tutta nuova, prodotta dall’incrocio venefico tra vecchie incrostazioni reazionarie e il modernissimo abuso mediatico della parola anche da parte si chi non ne conosce il significato e il peso; infine se non abbia confidato troppo, il signor Englaro, nelle capacità morali e legali di un paese sostanzialmente immorale e illegale. Esporsi al giudizio di una comunità è un atto nobile e umile ma se la comunità è così fortemente dominata dalla menzogna e dalla superstizione, quanto vale il suo giudizio? Antigone ebbe il privilegio di ribellarsi alle leggi. Ma come ci si ribella all’illegalità?”
- Non è rock, non è musica, non è folk, non è nulla. La nostra musica è bella solo li, li dentro è giusta. Non ne rimarrebbe niente, data in pasto al mondo di fuori.
- Gentlemen of bacongo, trolley books, 2009.
- Il fatto quotidiano. Lillo.
- Naturalmente andiamo a scuola, ogni giorno. Ma quella è una storia di avvilente degrado, e inutili vessazioni. Non ha nulla a che vedere con quanto ci sentiamo di definire vita.
- Shelter, LaMontagne. I wish you love, Rachel Yamagata.
- Enrico Deaglio. raccolto rosso. patria.
- Gossip, love long distance.
- La leggenda del pianista sull’oceano.
- Un bacio romantico.
- Paramore, ignorance.
- Funny games, Micheal Haneke.
- Guy de maupassant, anton cechov.
- Crying roy orbison.
- Peccato che quando il primo principe se ne va, all’orizzonte non c’è nulla: all’improvviso le ragazze si accorgono che i loro coetanei sono decisamente più imbranati. Sul primo amore si sorvola e lo si idealizza proprio perché corrisponde a una tappa evolutiva: su quelli che dovrebbero seguirlo si diventa molto più esigenti.

Ok, mi fermo qui. Altrimenti non mi resta più niente per me, e poi perché ho paura di un’eventuale diagnosi di schizofrenia.

Un’ultima cosa..ho serie intenzioni di mandare una mail alla Gelmini per consigliarle di introdurre l’Internazionale come sussidiario alla scuola dell’obbligo. Ogni volta che lo leggo faccio questo pensiero. Mi chiedo perché non l’abbiano ancora fatto. Il livello culturale si alzerebbe notevolmente.

giovedì 4 marzo 2010

Solo tre cose

1) Odio la bora.
2) Mi piace sempre di più studiare quello che studio. Oggi in classe mi sono ritrovata seduta come alle elementari (se trovo la foto la metto), con lo stesso entusiasmo di quando iniziavo a scrivere il mio nome.
3) Odio anche Platinette, che mi sveglia la mattina ma tre volte su quattro dice una stronzata immane. Qualche giorno fa ha detto che la critica della ragion pura è di Hegel (ndr. é di Kant!). E oggi ha detto che i reati finanziari non sono gravi come un omicidio. Cosa?? Con il reato finanziario non uccidi milioni di persone con annesse famiglie? Bisognerebbe chiedere alle migliaia di famiglie che hanno investito in parmalat se non considerano Tanzi uno stragista.

Ho finito.

sabato 27 febbraio 2010

Penso troppo.

Ho troppe cose che mi frullano per la testa. Come al solito.
E' uno dei miei più grandi problemi.
Così non posso che scriverle, per capirle meglio, per fare un po' d'ordine e farmi un'idea più precisa, magari per cambiare addirittura idea mentre scrivo, ma comunque per non dimenticarle.
Dunque, inizio da giovedì sera. Ho visto Annozero. La puntata era incentrata sulla vicenda Morgan-dichiarazione infelice sulla cocaina-Sanremo.
Ecco, a me la cosa interessa meno che zero. La mia idea al riguardo è semplicemente che la Rai è un'azienda (obiettivo = massimizzazione del profitto), e Morgan ha un conto in banca da rimpinguare e un po' di visibilità da conquistarsi. Di conseguenza, qualsiasi cosa accada in tv, anche se magari scaturisce da una dichiarazione abbastanza spontanea e senza secondi fini, finisce per essere una semplicissima compravendita di beni e servizi. Dare e avere. Fine.
Il fatto è che la discussione ha preso una piega interessante, non ho mai visto una puntata di Annozero così pacata e ordinata. Merito senz’altro dei personaggi che vi hanno partecipato. Tre in particolare mi hanno colpito: Antonio Scurati (scrittore, docente e ricercatore universitario), Stefano Bonaga (filosofo, scrittore e attivista politico) e Mauro Pagani (musicista, serve dirlo?!). E’ stata una discussione tra persone intelligenti. Piacevole. Inevitabilmente avevano delle idee diverse, o comunque – non fosse altro che per quello che fanno per vivere – guardavano una stessa cosa da punti di vista diversi. Ma non per questo si sono parlati sopra, si sono insultati o altre cose a cui ci hanno abituato le discussioni in tv.
Il risultato è che io, assolutamente ignorante in tema di droga, ho potuto ascoltare dei punti di vista diversi e farmi una mia idea. Mi chiedo perché in altre occasioni non possa succedere una cosa anche solo lontanamente simile. Mi chiedo perché, abitualmente, la maggioranza delle persone si rifiuta di ascoltare un’idea diversa dalla propria, perché - se proprio non troviamo un punto di convergenza - non riusciamo a tenerci la nostra idea senza screditare e infangare la competenza dell’altro. Mi chiedo perché – come citato proprio ad Annozero – Pasolini poteva dire in diretta tv “Io odio il mio Stato”, argomentare civilmente questa affermazione e non venire infangato. Salvo poi che l’hanno ammazzato, direte voi. Si, ma guardate un suo intervento in tv, guardate i temi che affrontava in tv, e poi trovatemi un’intellettuale a cui oggi permettono di fare lo stesso.
L’argomento era quindi la droga. Bene. Hanno mandato un video in cui tre-quattro ragazzi dagli 11 ai 17 anni venivano intervistati. Dicevano che si facevano, ogni giorno, uno spinello alla mattina prima di entrare in classe, uno a ricreazione, due prima di pranzo, tre o quattro al pomeriggio, e poi alla sera si trovavano a casa di qualcuno e si facevano di coca anche fino alle sei di mattina. Mi rendo conto che questo possa essere un caso estremo. E la cosa che mi fa incazzare non è neanche tanto il fatto che questi si droghino. La cosa che io ho trovato terribile e indecente è l’atteggiamento che avevano questi ragazzi, è che alla domanda dell’intervistatore “Ma cosa fate durante il giorno? Leggete, ascoltate musica, fate degli sport?” la risposta disgustata è stata “Nooo, leggere?Naaa.”. Erano li che si fumavano degli spinelli completamente svogliati e disinteressati, dicendo che non studiano perché tanto a scuola se la cavano lo stesso, che tornano alle sei di mattina distrutti, e che a casa non trovano niente da fare perciò vanno dagli amici e passano il tempo a drogarsi. E’ questo quello che mi allibisce. E’ questo che, secondo me, non è un caso estremo nè eccezionale. Io lo vedo ogni giorno intorno a me, questo modo di fare. Lo vedo tra i miei coetanei, e sono sicura che questa filosofia di vita sia molto diffusa anche tra gli adolescenti. Ma perché? Perché semplicemente anche io sarei così. Se non avessi avuto una famiglia che mi ha “difeso” da una società che mi avrebbe fatto passare la voglia di leggere, studiare, appassionarmi a qualcosa, incuriosirmi.
Io non voglio essere catastrofica. Però quando ho visto questo filmato ho subito pensato che non avrei mai voluto un figlio, perché non ha senso dare un mondo del genere ad un figlio o, viceversa, dare un figlio a questo mondo. Però ho subito pensato che questo ragionamento è sbagliato, non funziona.
Perché questi ragazzini tornano alle sei di mattina. E’ una cosa sensata? Io non lascerei mio figlio di 11 anni tornare alla sei di mattina. Io non torno neanche ora alle sei di mattina. Io non andavo in discoteca alla medie, mentre gran parte dei miei amici ci andavano, ma non è che fossi infelice, anzi. Saranno anche stronzate queste, ma sono solo degli esempi di un modo più ampio di crescere un figlio. Se la società è questa (e prima di tutto dovremmo chiederci perché è così e cercare di trovare una soluzione per cambiarla..ma, onestamente, la vedo dura), non resta altro da fare, per un genitore, che dare delle direttive di comportamento ai figli, dare l’esempio (prima di tutto), aiutarli a trovare la vita interessante, magari risparmiare 20 euro di aperitivi e portarli a fare una passeggiata al mare d’inverno, portarli a vedere una città nuova, una mostra, un concerto, iscriverli ad uno sport, svegliarli alla mattina con della musica, parlarci, raccontargli la propria vita. Mi vengono in mente tante cose, ci sono tante cose che un genitore può fare per evitare che un figlio a 11 anni si droghi per noia. Stesse cose che, sempre secondo me, avrebbero l’obbligo di fare i professori. Ma so bene, per esperienza personale, che avere dei professori e dei genitori che ti aiutino ad essere una persona felice è solo questione di fortuna. E credo che questa sia la cosa più triste della nostra società. Credo siamo arrivati all’esatto opposto di 50 anni fa, quando le famiglie non avevano la possibilità materiale di dare degli input ai figli, input che però questi stessi figli trovavano nella politica, nel mondo del lavoro, in una società che cresceva (quantitativamente ma, soprattutto, qualitativamente) ed era in grado di motivare una persona, di dare delle opportunità di realizzazione personale. Oggi, invece, che stiamo tutti un po’ meglio e potremmo dare qualcosa in più alle nuove generazioni, non diamo niente, né a livello familiare né a livello sociale.
E le prospettive future sono basate esclusivamente su una questione di fortuna.
Forse è per questo che lo Stato riceve più soldi dalle lotterie che dalle imposte?
Forse.
Ecco, mi trovo ad aver scritto solo un terzo di quello che ho in testa. Volevo parlare anche di come Libero ha scritto un'intervista che non ha mai fatto a Philip Roth, di come mi convinco ogni giorno di più (e oggi pomeriggio ne ho avuto l'ennesima riprova) che la Beata Ignoranza spesso sia solo apparente e nasconda dei piani ben precisi e una furbizia singolare e di cose che nel frattempo ho già dimenticato.
Non mi resta che andare a farmi una doccia e prepararmi per lo show.
Dopo una settimana di dieta forzata..Gianni, arrivo!!

giovedì 18 febbraio 2010

Gli amici di Brunetta.

Se in un giorno sono più i liquidi che escono che quelli che entrano.
Se pensi che preferiresti stare bene e tornare a casa il venerdì, dopo una settimana di lezione.
Se il tuo obiettivo più grande è riuscire a raggiungere la tazza del cesso senza fare danni nel tragitto.
Se ti rende felice guardare Cenerentola, Bianca e Bernie e Come te nessuno mai.
Se tua nonna fa le frittelle e tu le guardi e non hai voglia di mangiarle.
Se pochi giorni fa hai detto "è da tre anni che non prendo l'influenza".
Se ti alzi da una sedia del pronto soccorso con una flebo nel braccio, ti trascini fino dall'infermiere appesa al palo della flebo, gli dici "ho finito la flebo" e ti senti rispondere "e allora?" o c'è qualcosa che non va, oppure qualcuno ti sta prendendo in giro.
Ma se hai la forza di rispondergli "cosa faccio, me lo devo togliere da sola??" allora vuol dire che morta non sei.

Lunedì si ricomincia alla grande.
Fanculo.

mercoledì 10 febbraio 2010

Odio, quando sono esasperato.

Ho finito gli esami.
Ho scoperto che il prossimo semestre avrò lezione da lunedì a venerdì.
Oggi ho preso bora, neve e pioggia contemporaneamente.
Mi è entrata l'acqua dalle scarpe, dal woolrich e anche dalle orecchie.
Ho preso 20 autobus diversi.
Ho fatto un viaggio in treno allucinante: con un nero che sniffava la colla pritt e aveva degli spasmi alla mascella, una vecchia che salutava il figlio dal finestrino che beveva della grappa da un bicchiere da bar, e due carabinieri o poliziotti sotto copertura,vestiti da assicuratori.
Ecco. Sono leggermente stanca.

Continuo a ripetere delle parole senza senso che mia sorella mi ha fatto imparare per fare un test di memoria.
Per fortuna la golf ha avuto della buona musica da somministrarmi.

venerdì 5 febbraio 2010

Nelle ricette scrivono q.b.

Conservo ancora un biglietto che mi ha scritto un mio amico, ormai alcuni anni fa, dove mi ringraziava perchè, diceva, "mi hai insegnato a dosare cuore e mente,
mi hai insegnato a cercare il giusto equilibrio fra ciò che penso e ciò che provo."

In momenti come questi mi chiedo come possa averlo fatto,
dato che sono io la prima a sbagliare le dosi,
continuamente.

mercoledì 3 febbraio 2010

Sono le aspettative che ci fregano

Aveva ragione mia sorella quando mi ha detto che è tutta e solo questione di aspettative.
E avevo ragione io a ripeterlo a De Rosa alzandomi dalla sedia che mi aveva appena fruttato un sudatissimo 19.
E così anche ieri sera le mie aspettative mi hanno fregato: non posso dire che "Baciami ancora" non mi sia piaciuto, però mi aspettavo decisamente qualcosa di più. Troppo lento, Accorsi e la Puccini sembrano continuamente in trans, succede poco, e quel poco che succede è trascurato, non è raccontato bene. E per fortuna che ho un debole per i film lenti dove nessuno parla. Mah. Secondo me Muccino aveva bisogno di riempire un po' la musigna e far vedere le sue innegabili doti da regista..la fotografia è spettacolare, sembra di essere perennemente in una pubblicità della Barilla, ci sono dei colori stupendi e c'è qualche ripresa originale, poi la colonna sonora è perfetta! Ma forse doveva avere qualcosa in più da dire, o dirlo meglio. Ecco.
E anche stamattina le mie aspettative mi hanno giocato un brutto scherzo..è da tre mesi che il mio fidato blog non mi regala perle di saggezza ma, stamattina, TAC, l'ho guardato per sbaglio, senza interesse, e la chicca c'era!

Dovrei imparare a non aspettarmi niente, avrei un sacco di soddisfazioni in più.


Siamo genitori di bambini che non esistono,
che amiamo così tanto da non farli nascere.
-Vittoria Cane-.

venerdì 29 gennaio 2010

Viaggio con te

Lo so, adesso non mi appassionerei ad una canzone del genere neanche sotto tortura.

Ma è stata il mio pane quotidiano per cinque, sei anni. Tant'è che ieri mi sono svegliata canticchiandola e c'ho messo mezza giornata a capire cosa fosse.
E poi una canzone per il pupi non può che essere bella.

Ecco, adesso le do lo spazio che si merita.

Brava Laura, 10 anni fa spaccavi di brutto.

giovedì 28 gennaio 2010

E do sucoi, no te li vol??

Girare dieci supermercati per trovare esattamente quello che vuoi:150 euro, con Mastercard.

Avere qualcuno che fa la spesa per te se sei ingessato, non ha prezzo.

sabato 23 gennaio 2010

Ti racconta le sue giornate?E' tipico di tutti i bambini,che però non sposano la madre!

E' inutile.
Umberto Galimberti mi continua a riempire di soddisfazioni.
Oggi ha citato un allievo di Freud, Hanns Sachs, avvocato e psicanalista.
Uno dei suoi libri, “Ars amandi psychoanalytica”, tra le altre cose, cerca di definire la vita a due. La risposta?
Una combinazione di forze per sopperire alla propria debolezza, un’opportunità per possedere una casa propria, una modalità socialmente accettata per allontanarsi dai propri genitori, una fuga dalla solitudine, un effetto indotto dalla fascinazione o dall’ammirazione, un sedativo contro l’eccesso passionale, un’anticamera della separazione, un espediente per sentirsi normali, una casa di piacere, una camera di tortura.

Ah, naturalmente poi continua dicendo che «un destino comune non diventa eccezionale per il solo fatto di esserne colpiti personalmente».

Quindi, innamorati di tutto il mondo: DISILLUDETEVI!!

Le vostre relazioni non sono altro che il risultato di ponderate, più o meno consapevoli, analisi costi-benefici.

mercoledì 20 gennaio 2010

Implacabile arbitro di me stessa

Non faccio neanche in tempo ad essere contenta, che mi cade di nuovo il mondo addosso.
Non doveva andare così, ieri. Non dovevo parlare inutilmente per un ora davanti ad un professore. Non erano questi i piani. E invece.
Che bella esperienza di merda, uno ci mette tutto l’impegno del mondo, si rovina le settimane e i weekend, senza neanche darci troppo peso, perché tanto è per una buona causa. E poi, diciamocelo, a me piace studiare. Ma, a questo punto, non credo che il risultato dipenda sempre da questo.
Ha ragione mia sorella quano dice che quando uno ha fatto l’università, può fare quello che vuole perchè ha già preso tante di quelle fregature, che ormai c’ha fatto l’abitudine, sa come reagire. Niente di più giusto.
Vorrà dire che sono sulla buona strada per sfondare sul mondo del lavoro.
La mia strategia è stata quella di piangere per un’oretta buona, vestirmi insieme ai Beatles, ed uscire.
Quando sei triste, Trieste diventa quasi carina.
Ho camminato tutto il pomeriggio, sono andata nei posti che mi piacciono, ho guardato il mare, ho scoperto posti nuovi. Rilassante, quasi come casa mia.
Poi, per finire in bellezza, sono andata al Fellini, a vedere A single man, con la Ila.
E’ fantastico andare al cinema di pomeriggio, all’ora dell’aperitivo.. sembra quasi di stare a New York, o in un film di Woody Allen. Strepitoso.
Strepitoso il film, INCREDIBILE. Credo che possa tranquillamente accomodarsi tra i miei 5 film preferiti di sempre. Davvero.
Tutto questo per dire che ce l'ho fatta anche questa volta a ricominciare a pensare positivo.

Poi, stamattina mi sveglio, accendo la radio e mi preparo.
Fabio Volo sarà anche un coglione, ma le azzecca tutte. Ha mandato questa. Non poteva trovare qualcosa di più adeguato, stamattina.

Donne in rinascita, Jack Folla (Diego Cugia):

“Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.

Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasque.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.

Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.

Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse.
La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti.”