Conservo ancora un biglietto che mi ha scritto un mio amico, ormai alcuni anni fa, dove mi ringraziava perchè, diceva, "mi hai insegnato a dosare cuore e mente,
mi hai insegnato a cercare il giusto equilibrio fra ciò che penso e ciò che provo."
In momenti come questi mi chiedo come possa averlo fatto,
dato che sono io la prima a sbagliare le dosi,
continuamente.
1 commento:
Chi può rispondere a queste parole se non quel tuo amico?
E' proprio nel momento in cui siamo più bisognosi che i veri amici diventano più preziosi che mai, non solo perché sono disponibili ad aiutarti, ma anche perché sei tu a voler lasciar perdere tutto e tutti, e contare solo su di loro.
In quel momento nel quale non capivo chi o cosa avesse il controllo su di me, è stata la tua presenza, i nostri lunghi sproloqui con ampio sfoggio di retorica e dialettica, quel piccolo "noi" costruito in un attimo e distrutto un attimo dopo, a farmi capire che non mi posso spacciare per un Romeo di strada, ma nemmeno per un intellettuale per il quale nulla conta, se non la Ragione.
Ho scoperto, grazie a te, quella parte di me stesso, quella valvola inizialmente tarata male, che da allora in poi mi ha sempre aiutato a usare la ragione per cadere preda delle innumerevoli tentazioni del cuore; e non lasciare mai e poi mai, che la logica faccia gelare il mio petto.
Ancora oggi la ricerca continua, perché la differenza fra NOI e molti altri è proprio la ricerca della perfezione, la ricerca di quel equilibrio, di cui abbiamo a lungo e piacevolmente discusso.
Un bacione
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