lunedì 29 giugno 2009

Anin, varin fortune.

giovedì 25 giugno 2009

E tutto il resto della tribù

Come siamo stati fortunati a nascere, sopravvivere alla prima infanzia, alzarci dalle quattro zampe, metterci in piedi e guardarci intorno, fare i primi passi e cominciare a camminare, entrando nel numero dei bipedi - ma chi sono costoro, oltre agli essere umani? Gli struzzi? Il pollame da cortile, l'anatra, la fedele anatra studiata dall'uomo famoso che finì per diventare un'anatra egli stesso: siamo rimasti tutti sbalorditi nello scoprire che tanta parte del modo di essere dell'anatra lo è anche dell'uomo.
Come siamo stati fortunati a venire al mondo, contro spaventose probabilità avverse, almeno un miliardo contro uno, e così eccoci qua, ciascuno di noi con la sua faccetta e i suoi legami con la madre e il padre e tutto il resto della tribù.

martedì 23 giugno 2009

Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinghiamo credendo di averli abbandonati noi

Ieri sono passate due settimane da quando ho fumato l'ultima sigaretta.

Due settimane con i rispettivi weekend, quando non cedere richiede uno sforzo tremendamente maggiore.

lunedì 22 giugno 2009

Il quorum non è stato raggiunto

Urne chiuse alle 15, quorum mancato per il referendum abrogativo della legge elettorale.
Il referendum, dunque, non avendo raggiunto il quorum non ha effetti e lascia invariata la legge elettorale.

Legge elettorale il cui autore materiale, colui che ha scritto parola per parola la legge elettorale (o almeno così rivendica), non ha esitazioni nel ripudiarla. Pessima legge. Anzi, una "porcata", voluta per mettere in difficoltà destra e sinistra e, di certo, tutta da riscrivere.

Emma Bonino ha sottolineato: «a me pare scontato questo tipo di affluenza alle urne dopo che si è fatto l'impossibile per far saltare il quorum. Si è cambiata la legge per spostare la data al 21 giugno. Non c'è stata praticamente campagna elettorale, del dibattito televisivo non parliamo nemmeno. Come si pretendeva che la gente si appassionasse al referendum se tutti i media erano orientati al non raggiungimento del quorum?».


Perfettamente d'accordo con la Bonino; ma sono convinta che, anche se l'informazione è stata pari a zero e il clima politico sia sempre meno appassionante, a maggior ragione dovremmo fare qualcosa. E ancor più quando, non si sa bene grazie a quale strana fortuna, ci viene data la possibilità di esprimere direttamente la nostra idea. Non è solo un diritto, ma anche e sopratutto un nostro dovere nei confronti di quello straccio di democrazia a cui sembriamo voler continuare ad aggrapparci, forse solo per inerzia.
Dopo un 18% d'affluenza alle urne, la prossima volta che sento qualcuno lamentarsi perchè va tutto male, perchè "tutti i politici sono uguali", perchè "tanto decidono tutto loro, seguendo i loro interessi privati" mi incazzo. Mi incazzo.

Ci meritiamo di peggio.

sabato 20 giugno 2009


Non c’è suono che trovi corrispondenza precisa al mio pensiero.

venerdì 12 giugno 2009

Amore e Guerra

Oltre a essere la più bella donna che avessi mai visto, era una delle poche persone con cui potevo fare discorsi profondi.

-Boris, guarda questa foglia. Non è perfetta? E questa? Guarda..Si, sono convinta che questo è il migliore dei mondi possibili.
-Beh, è certo il più costoso.
-Non è incredibile la natura?
-Per me la natura è..sai, non lo so..i ragni, le cimici, e il pesce grosso che mangia il piccolo, le piante che mangiano altra piante, animali che man..è un enorme ristorante, così la vedo.
-Si, però se Dio l’ha creata dev’essere bella, anche se il suo piano non ci è chiaro per il momento.
-Sonia, e se Dio non esistesse?
-Boris Dimitrovich, stai scherzando?
-E se fossimo solo un branco di gente assurda che corre intorno senza nesso o ragione?
-Ma se non esiste Dio la vita non avrebbe alcun significato, perché dovremmo continuare a vivere? Perché allora non suicidarsi?
-Beh, non facciamo gli isterici, potrei sbagliare, io oggi mi uccido e domani lui concede un’intervista.
-Boris, ti dimostro com’è assurda la tua posizione: d’accordo, diciamo che Dio non c’è, e ogni uomo è libero di fare tutto quello che vuole..beh, e allora chi ti impedisce di ammazzare qualcuno?
-L’omicidio è immorale!
-L’immoralità e soggettiva.
-Si, ma la soggettività è oggettiva.
-Non negli schemi percettivi razionali.
-La percezione è irrazionale, implica imminenza.
-Ma il giudizio di ogni sistema o relazione prioritaria dei fenomeni esiste in ogni contraddizione razionale o metafisica o almeno epistemologica per concetti astratti ed empirici come esistere o essere o accadere nella cosa stessa o della cosa stessa.
-Si, questo è vero, anch’io lo dico sempre.
-Boris, noi..noi dobbiamo credere in Dio.
-Potessi vedere un miracolo..solo, solo un miracolo, un passaggio del Mar Rosso o una resurrezione, o mio zio Sasha offrire un pranzo.
-Non ci resta che tornare di sotto. Già ora gli ultimi raggi dorati del tramonto stanno dileguando a oriente dietro le verdi colline, l’oscura coltre della notte presto si stenderà su noi tutti.
-Ehi..si sente che hai fatto ragioneria.

giovedì 11 giugno 2009

Oggi sono stanca

Oggi sono stanca.
Non vi trattengo con i perché.

Solo, sappiatelo.

Sappiatelo prima che vi avviciniate: non costringetemi alla fatica del sorriso.

Sappiatelo prima che vi venga da chiedermelo, che poi devo anche spolverarvi dall'opacità che si deposita.

mercoledì 10 giugno 2009

Chi è Gheddafi e perché i leader occidentali lo corteggiano

Il colonnello Muammar Gheddafi è al potere in Libia dal 1969. Gestisce la "Grande Jamahiriyah araba libica popolare socialista" con potere assoluto, dopo il colpo di stato militare che ha portato all'eliminazione delle elezioni e dei partiti politici. È il presidente di turno dell'Unione africana («Sono il re dei re»). Ed è alla guida di un paese che ha sotto la sabbia enormi riserve di greggio (al 9° posto tra i paesi produttori per riserve accertate) e di gas naturale. Una cassaforte.

Dall'ottobre 2008 la Libia non è più nella lista nera degli Stati Uniti. Tanto che al prossimo G 8, in luglio, il presidente Barack Obama incontrerà Gheddafi. La riabilitazione si è conclusa dopo che il governo libico ha versato 1,5 miliardi di dollari per risarcire le famiglie delle vittime degli attentati terroristici all'aereo Pan-Am, precipitato su Lockerbie, in Scozia, il 21 dicembre 1988 (270 morti) e alla discoteca La Belle di Berlino, il 5 aprile 1986 (3 morti e 260 feriti). Responsabili dei due attentati furono due agenti di Tripoli.

Berlusconi, amico di Putin, a proposito di Gheddafi ha detto che è «un leader di libertà». Il 30 agosto scorso a Bengasi ha firmato il "Trattato di amicizia" tra Italia e Libia che prevede il versamento alla Libia di 5 miliardi di euro in 20 anni (soldi pubblici), come risarcimento dei danni per le guerre coloniali. In cambio di commesse e di sostegno alle aziende italiane oltreché di controllo effettivo del traffico di clandestini dall'Africa.

Gheddafi è benvoluto e coccolato dai leader occidentali (ma anche dai russi) nonostante il suo passato, perché è uno dei pochi soggetti che oggi ha liquidità da investire. Il suo fondo sovrano (Lia, Lybian investment authority) ha una dote di 65 miliardi di dollari. Gheddafi compra. E così, con lo stesso potere personalistico con cui gestisce la politica nazionale, cura i suoi affari. La lista della spesa è lunga e il carrello si riempie, giorno dopo giorno, di prede italiane ed europee. Sdoganata dalle diplomazie occidentali la Libia è così entrata nel salotto buono della finanza italiana. Ironia della sorte: il nuovo "colonizzatore" dell'economia e della finanza italiane è una ex colonia.


Riccardo Barlaam

martedì 9 giugno 2009

Prospettiva Nevskij - Franco Battiato

Un vento a trenta gradi sotto zero
incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili
a tratti come raffiche di mitra
disintegrava i cumuli di neve.

E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi
per scacciare i lupi e vecchie coi rosari.
E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi
per scacciare i lupi e vecchie coi rosari.

Seduti sui gradini di una chiesa
aspettavamo che finisse messa e uscissero le donne
poi guardavamo con le facce assenti
la grazia innaturale di Nijinsky.

E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario
e dei balletti russi.
E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario
e dei balletti russi.

L'inverno con la mia generazione
le donne curve sui telai vicine alle finestre
un giorno sulla prospettiva Nevskij
per caso vi incontrai Igor Stravinsky.

E gli orinali messi sotto i letti per la notte
e un film di Ejzenstejn sulla rivoluzione.
E gli orinali messi sotto i letti per la notte
e un film di Ejzenstejn sulla rivoluzione.

E studiavamo chiusi in una stanza
la luce fioca di candele e lampade a petrolio
e quando si trattava di parlare
aspettavamo sempre con piacere.

E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare
l'alba dentro l'imbrunire.
E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare
l'alba dentro l'imbrunire.

domenica 7 giugno 2009

Io a matematica avevo sempre nove

Le cose che non dici iniziano a diventare logaritmi, mentre tu per me vali approssimativamente quanto un numero di Nepero. Siamo numeri irrazionali e anche se reali i nostri sentimenti non possono essere mai descritti con precisioni aritmetiche, mentre io a matematica avevo sempre nove e non capivo un cazzo di storia perché semplicemente non mi importava del tuo passato. Dovrei farmi estrarre i sentimenti per sapere che io non sono numerabile. E dovrei portarti a vedere almeno una volta Firenze e tenertici dentro fino alla nausea. I tuoi occhi che non hanno mai un colore da annusare. E per le mie violenze sui tuoi discorsi dovrebbero darmi la pena di morte e esiliarmi dalla tua macchina per almeno tutta la vita. Cercare le parole giuste e non trovarle mai, comprerò corsi in dvd direttamente all’edicola per cercare di impararti meglio. E mentre mangi seguo i tuoi occhi e il mio apparato lacrimale farebbe gli straordinari per aver scoperto che tu esisti. Forse le mie mani stringono le tasche dei jeans perché non so dove metterle quando mi racconti dei cazziatoni che hai avuto oggi. Il minimo sindacale che mi dedichi ogni giorno necessita impegno, come quando le maestre dicevano a tutti i genitori che non ci applicavamo. E così ubriachi non ci accorgiamo che il resto del mondo ci ha snobbato per fortuna e siamo solo noi due. Noi due sulla copertina di Rolling Stone. E una tua parola, un tuo gesto inatteso resta nell’aria per settimane.

sabato 6 giugno 2009

Intelligenza e sensibilità sono condanne.

Il mondo spinto in gola troppo duro da ingoiare.
Palliativi e sollievi temporanei, per sopportare.

Hanno pulito le strisce di sangue, e dei resti della violenza non ne serbi traccia neanche tu, che l'hai vissuta come cronaca.
Ti invidio. Ti fai scivolare sempre tutto addosso, vivi meglio tu di me, questo è certo.
L'empatia e il pensiero sono due fregature storiche.
Fanno bene fuori, fanno male dentro.

Lui fin dai primi tempi mi scrisse: sei la persona più intelligente e sensibile che io abbia mai incontrato.
Io: grazie dei complimenti.
E lui: intelligenza e sensibilità non sono complimenti, sono condanne.

Era molto triste.
L'amarezza della consapevolezza del mondo.
Siamo in pochi, e se voi non capite, tanto meglio.
Davvero.
Non c'è assolutamente niente da invidiare, qui.

E a te che vivi leggero, e mi dici che forse mi piace stare male, sorrido.

Ti proteggo da quello che è troppo grande da accettare.
Ti proteggo da quello che non capisci.
Ti proteggo da me.

E’ tutto ciò che posso fare.

mercoledì 3 giugno 2009

Il solito treno che mi insegue.

Avere 15 anni. Le tue birre che ti sporcano le magliette. E tu ti raccomandi a me. Mentre fai finta di guardarmi mi ritrovo a enumerare ogni nostro discorso con le dita, con una precisione atomica, neanche cercassi di spiegarmi tutti gli assassini della famiglia Kennedy. E tu muovi soltanto istrionicamente le sopracciglia e ti giri dalle altri parti, verso lune immaginarie. Siamo diventati astemi l'un dell'altro al cento per cento. Una composizione pop. Mentre ti parlo di Padre Pio tu mi dici che deve essere una di quelle coincidenze che non capiamo. Come quando non mi vogliono vendere un cucchiaino rosa per il gelato e poi ti vedo lì. Proprio mentre idolatravo le coincidenze del giorno prima e cercavamo di dare un senso e di riattaccarci ai Pearl Jam. Tu lì, stonato al bancone delle tue colazioni fatte in fretta. Esercitiamo continuamente opere di spionaggio del passato, con la tua macchina fotografica distesa sui cortili delle librerie a più piani. Poi però abbiamo paura dei nostri nobili istinti futuristici.


Tutto il mondo è paese, o forse è il solito treno di coincidenze che mi insegue da un po' di tempo.

lunedì 1 giugno 2009

Libera interpretazione. O quasi.

La raggiunsero al gran completo. Colorati, pittoreschi, come al solito senza Dio.
Le chiesero più volte di essere formale. Mandò tutti a fan culo.

Chiamami soluzione d’ora in poi, cerchiamo di mantenere le dovute distanze.
Paura?
Macchè! Oramai non mi spaventa nulla.


La guardai bella, senza ritegno.

Permetti che me ne vada con classe?
Accomodati signorina, attenta a non affezionarti troppo: è solo corpo.
Attento tu. Io lo faccio con l’anima. Perlopiù sono decisamente in gamba: ecco perché posso permettermi di fare questo mestiere con un po' di stile.


Esseri umani, quanto non capite un cazzo.

Anche questa sera ho portato i miei mostri a fare una pisciatina.
Ben vestito, ignorando tutto quello che succedeva nell’universo e beandomi nella mia presuntuosa consapevolezza mortale posai una banconota viola nel piatto delle offerte.
Quella sera avevo chiuso un grosso affare.