Urne chiuse alle 15, quorum mancato per il referendum abrogativo della legge elettorale.
Il referendum, dunque, non avendo raggiunto il quorum non ha effetti e lascia invariata la legge elettorale.
Legge elettorale il cui autore materiale, colui che ha scritto parola per parola la legge elettorale (o almeno così rivendica), non ha esitazioni nel ripudiarla. Pessima legge. Anzi, una "porcata", voluta per mettere in difficoltà destra e sinistra e, di certo, tutta da riscrivere.
Emma Bonino ha sottolineato: «a me pare scontato questo tipo di affluenza alle urne dopo che si è fatto l'impossibile per far saltare il quorum. Si è cambiata la legge per spostare la data al 21 giugno. Non c'è stata praticamente campagna elettorale, del dibattito televisivo non parliamo nemmeno. Come si pretendeva che la gente si appassionasse al referendum se tutti i media erano orientati al non raggiungimento del quorum?».
Perfettamente d'accordo con la Bonino; ma sono convinta che, anche se l'informazione è stata pari a zero e il clima politico sia sempre meno appassionante, a maggior ragione dovremmo fare qualcosa. E ancor più quando, non si sa bene grazie a quale strana fortuna, ci viene data la possibilità di esprimere direttamente la nostra idea. Non è solo un diritto, ma anche e sopratutto un nostro dovere nei confronti di quello straccio di democrazia a cui sembriamo voler continuare ad aggrapparci, forse solo per inerzia.
Dopo un 18% d'affluenza alle urne, la prossima volta che sento qualcuno lamentarsi perchè va tutto male, perchè "tutti i politici sono uguali", perchè "tanto decidono tutto loro, seguendo i loro interessi privati" mi incazzo. Mi incazzo.
Ci meritiamo di peggio.
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