sabato 29 gennaio 2011
venerdì 28 gennaio 2011
NOI
"Noi ci dobbiamo ribellare, prima che sia troppo tardi, prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!"
Peppino Impastato
Peppino Impastato
mercoledì 26 gennaio 2011
PER NON DIMENTICARE.
"Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo.
Come una rana d'inverno
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi."
Primo Levi, Se questo è un uomo.
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo.
Come una rana d'inverno
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi."
Primo Levi, Se questo è un uomo.
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.
martedì 25 gennaio 2011
domenica 23 gennaio 2011
Ho sempre preferito la pagnotta intera.
Alla voce "compromesso" di Wikiquote, si legge:
Coloro che sono inclini al compromesso non potranno mai fare una rivoluzione. (Mustafa Kemal Atatürk)
Sono uno che non ha mai fatto compromessi. Non ne ho avuto forse un grande bisogno, ma avevo una repulsione per i compromessi e se questa la vuoi chiamare moralità, sì. (Tiziano Terzani)
Il compromesso è la sistemazione di un conflitto fra interessi diversi tale che dà a ciascuno dei contendenti la soddisfazione di pensare di aver avuto ciò che non gli spettava e di non essere stato privato di nulla tranne che di ciò che gli era dovuto. (Ambrose Bierce)
Il compromesso era solito significare che mezza pagnotta era meglio di niente. (Gilbert Keith Chesterton)
Il compromesso non è altro che il sacrificio di una cosa buona o giusta fatto nella speranza di conservarne un'altra; tuttavia troppo spesso si finisce per perderle entrambe. (Tryon Edwards)
Nel mio mondo, la parola compromesso è sinonimo di vita. E dove c'è vita ci sono compromessi. Il contrario di compromesso non è integrità e nemmeno idealismo e nemmeno determinazione o devozione. Il contrario di compromesso è fanatismo, morte. (Amos Oz)
Tutto il governo – anzi ogni beneficio e gioia umani, ogni virtù e ogni azione prudente – sono fondati sul compromesso e lo scambio. (Edmund Burke)
Un compromesso è perfetto quando tutti sono scontenti. (Aristide Briand)
Mi sto accorgendo piano piano che il mondo intorno a me è pieno di compromessi.
Ho sempre pensato che nella politica, nell'economia, nel lavoro, nei rapporti istituzionali e di potere siano necessari. E quindi anche opportuni e legittimi.
Ma mi intristisce vedere come le persone vivano di compromessi anche nella loro vita privata, accettando consapevolmente di sacrificare la propria felicità, il proprio bisogno di verità per vivere di una felicità apparente o incompleta.
Per quanto riguarda me, ho sempre preferito la pagnotta intera.
Coloro che sono inclini al compromesso non potranno mai fare una rivoluzione. (Mustafa Kemal Atatürk)
Sono uno che non ha mai fatto compromessi. Non ne ho avuto forse un grande bisogno, ma avevo una repulsione per i compromessi e se questa la vuoi chiamare moralità, sì. (Tiziano Terzani)
Il compromesso è la sistemazione di un conflitto fra interessi diversi tale che dà a ciascuno dei contendenti la soddisfazione di pensare di aver avuto ciò che non gli spettava e di non essere stato privato di nulla tranne che di ciò che gli era dovuto. (Ambrose Bierce)
Il compromesso era solito significare che mezza pagnotta era meglio di niente. (Gilbert Keith Chesterton)
Il compromesso non è altro che il sacrificio di una cosa buona o giusta fatto nella speranza di conservarne un'altra; tuttavia troppo spesso si finisce per perderle entrambe. (Tryon Edwards)
Nel mio mondo, la parola compromesso è sinonimo di vita. E dove c'è vita ci sono compromessi. Il contrario di compromesso non è integrità e nemmeno idealismo e nemmeno determinazione o devozione. Il contrario di compromesso è fanatismo, morte. (Amos Oz)
Tutto il governo – anzi ogni beneficio e gioia umani, ogni virtù e ogni azione prudente – sono fondati sul compromesso e lo scambio. (Edmund Burke)
Un compromesso è perfetto quando tutti sono scontenti. (Aristide Briand)
Mi sto accorgendo piano piano che il mondo intorno a me è pieno di compromessi.
Ho sempre pensato che nella politica, nell'economia, nel lavoro, nei rapporti istituzionali e di potere siano necessari. E quindi anche opportuni e legittimi.
Ma mi intristisce vedere come le persone vivano di compromessi anche nella loro vita privata, accettando consapevolmente di sacrificare la propria felicità, il proprio bisogno di verità per vivere di una felicità apparente o incompleta.
Per quanto riguarda me, ho sempre preferito la pagnotta intera.
venerdì 21 gennaio 2011
Una decade di decadenza
Ci facciamo prendere per il culo anche dai gialli.
E, non paghi, abbiamo anche il coraggio di dire che Pasolini era una cattiva persona.
Lo stesso Pasolini che diceva "Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole e ciò che il potere vuole è completamente arbitrario, o dettatogli da sue necessità di carattere economico che sfuggono alla logica comune."
Lo stesso Pasolini che ha diretto Salò - definito "uno dei più scioccanti film della storia del cinema" - che sembra la rappresentazione di un festino del nostro Presidente del Consiglio.
Io mi vergogno per quelle persone che continuano a difendere questo personaggio squallido, ad appoggiarlo e - quel che è peggio - a voler essere come lui.
La nostra società è deviata. Non abbiamo più spirito critico, ci vendiamo al miglior offerente, disprezziamo la morale, invidiamo l'uso criminoso del potere, siamo razzisti, la responsabilità e l'impegno ci annoiano, non sappiamo l'italiano, non vogliamo fare fatica, siamo ignoranti, bugiardi, tracotanti, arretrati, irrispettosi, immorali, superficiali, indifferenti, miserabili, maleducati, porci, apatici, menefreghisti, spassionati, incivili e rozzi.
Ho finito.
martedì 18 gennaio 2011
Noi chi vogliamo essere?
"C'è chi usa i mattoni delle sue idee per edificare, costruire qualcosa.
C'è chi li lancia per distruggere, per ferire un altro.
Ci sono quelli che ci costruiscono mura spesse e si seppelliscono dentro.
Noi chi vogliamo essere?
Le nostre idee sparpagliate per terra, ogni tanto ci inciampiamo dentro, ogni tanto facciamo una pila e ci saliamo sopra per vedere un po' più lontano."
Vittoria Cane, a intervalli regolari, da le parole ai miei pensieri.
C'è chi li lancia per distruggere, per ferire un altro.
Ci sono quelli che ci costruiscono mura spesse e si seppelliscono dentro.
Noi chi vogliamo essere?
Le nostre idee sparpagliate per terra, ogni tanto ci inciampiamo dentro, ogni tanto facciamo una pila e ci saliamo sopra per vedere un po' più lontano."
Vittoria Cane, a intervalli regolari, da le parole ai miei pensieri.
sabato 15 gennaio 2011
La solitudine dei numeri primi
"Tutto l'affetto dei genitori si risolve in piccole premure, nelle stesse preoccupazioni che i suoi elencavano al telefono ogni mercoledì: il mangiare, il caldo e il freddo, la stanchezza, a volte i soldi. Tutto il resto giaceva come sommerso a profondità irranggiungibili, in una massa cementificata di discorsi mai affrontati, di scuse da fare e da ricevere e di ricordi da correggere, che sarebbero rimasti tali."
venerdì 7 gennaio 2011
giovedì 6 gennaio 2011
Cit.
"La spaventosa livellatrice dell'infimo, la vergogna, era passata su quelle fronti;
giunti a quel grado d'abbassamento, tutti subivano le ultime trasformazioni nelle ultime profondità;
e l'ignoranza, mutata in ebetismo, era identica all'intelligenza mutata in disperazione.
Non v'era possibilità di scelta tra quegli uomini che apparivano allo sguardo come l'elite del fango."
V.H.
giunti a quel grado d'abbassamento, tutti subivano le ultime trasformazioni nelle ultime profondità;
e l'ignoranza, mutata in ebetismo, era identica all'intelligenza mutata in disperazione.
Non v'era possibilità di scelta tra quegli uomini che apparivano allo sguardo come l'elite del fango."
V.H.
martedì 4 gennaio 2011
lunedì 3 gennaio 2011
Ho trovato più grazia nell'uomo totalmente ignorante che nei male acculturati. PPP
Ieri sera ho capito qual è il mio problema. Uno dei tanti.
Uno che mi da parecchio fastidio, perchè mi da un senso di impotenza antipatico.
L'ignoranza di certe persone mi disarma, tanto da non riuscire più a parlare e a continuare la discussione.
Che poi non sono solo ignoranti, ma sono barricate dietro le proprie posizioni, dietro le proprie idee.
Che sono idee che si sono fatte per sentito dire, perchè sono convinta che se fossero un po' più informate certe cose non le potrebbero neanche pensare.
A me piace discutere con persone che hanno un'idea diversa dalla mia, con persone che vedono le cose da un punto di vista diverso, che interpretano le cose diversamente da come faccio io - se non altro perchè ognuno lo fa sulla base del proprio bagaglio culturale. Mi piace molto. Non voglio che tutti la pensino come me, anzi. Sarebbe noioso. Ma pretendo che queste persone - dal momento in cui difendono a spada tratta una propria idea - lo facciano sulla base di qualcosa che concretamente conoscono.
Non sono disposta e non riesco a discutere e a dire la mia davanti ad un muro creato da disinformazione, pregiudizi, ignoranza e arretratezza culturale.
Non ci sto, e non riesco più a parlare. E' sbagliatissimo, lo so, e per questo mi da fastidio.
Uno che mi da parecchio fastidio, perchè mi da un senso di impotenza antipatico.
L'ignoranza di certe persone mi disarma, tanto da non riuscire più a parlare e a continuare la discussione.
Che poi non sono solo ignoranti, ma sono barricate dietro le proprie posizioni, dietro le proprie idee.
Che sono idee che si sono fatte per sentito dire, perchè sono convinta che se fossero un po' più informate certe cose non le potrebbero neanche pensare.
A me piace discutere con persone che hanno un'idea diversa dalla mia, con persone che vedono le cose da un punto di vista diverso, che interpretano le cose diversamente da come faccio io - se non altro perchè ognuno lo fa sulla base del proprio bagaglio culturale. Mi piace molto. Non voglio che tutti la pensino come me, anzi. Sarebbe noioso. Ma pretendo che queste persone - dal momento in cui difendono a spada tratta una propria idea - lo facciano sulla base di qualcosa che concretamente conoscono.
Non sono disposta e non riesco a discutere e a dire la mia davanti ad un muro creato da disinformazione, pregiudizi, ignoranza e arretratezza culturale.
Non ci sto, e non riesco più a parlare. E' sbagliatissimo, lo so, e per questo mi da fastidio.
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