sabato 24 luglio 2010
mercoledì 21 luglio 2010
URLANDO CONTRO IL CIELO
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Che spettacolo!
Anche se ultimamente Ligabue l'avevo un po' trascurato, anche se - come al mio solito - ero un pochino scettica, e anche se non conoscevo l'ultimo album, è stato un concerto fantastico.
Tanto che, all'uscita, io e la Ila abbiamo decretato che è stato - per adesso - il migliore che abbiamo visto.
Senza niente togliere agli altri, naturalmente.
Sarà stata l'attesa, la gita, la perdita dei biglietti e poi il ritrovamento insperato, la sensazione di essere sul palco insieme a lui da tanto vicine eravamo, i corsi di canto che ha fatto ultimamente il Liga, i suoi 50 anni portati come niente fosse..chi lo sa.
Fatto sta che dopo esserci persi 3 volte in tangenziale, dopo una camminatina sotto il sole cocente delle 15.30 per metterci in coda (una coda lunga credo dei chilometri) abbiamo avuto il nostro primo meritato colpo di culo, quel culo che sembrava avermi abbandonata dopo mesi di assistenza. E invece si è ripresentato quando ci hanno indicato una nuova entrata e nel giro di 10 minuti siamo entrate e ci siamo guadagnate il nostro posticino subito dietro il sottopalco. Ma dato che la Ila non si accontenta, appena ha visto arrivare dei nuovi braccialetti per il sottopalco, ci siamo fiondate e con un po' di sgomitate e insulti siamo riuscite a entrare.
Io e lei.
Dopo due ore ce l'ha fatta anche la Chiara.
Ma questa è un'altra storia.
Se dovessi raccontare tutto il concerto, starei qui fino a domani, e non direi comunque tutto quello che vorrei dire.
Quindi scrivo solo quello che mi ha colpito in modo particolare,come si dice:
- L'acqua che costava un euro. Alla prima bottiglietta che ho comprato pensavo di aver già preso un colpo di sole e non ragionare più, penso che l'omino che me l'ha venduta ci sia rimasto male dal modo in cui l'ho guardato, ma tant'è. Poi hanno spiegato dal palco che Ligabue e il suo staff hanno voluto fare un accordo con i commercianti per cui all'interno dello stadio l'acqua non si poteva vendere a più di un euro. Durante il concerto hanno mandato anche un video in cui dicevano appunto che l'acqua è un bene comune e non si può privatizzare. E bravo il Liga.
- I Sebach, la fila. Le file, a dire la verità. Dopo aver visto la fila indiana a Londra al concerto dei Pearl Jam è nauseante pensare a quello che c'era ieri all'Euganeo. Buonanotte all'Italia, è il caso di dire.
- Un altro bel buonanotte all'Italia per il disgusto che ho provato verso quelli che mi circondavano quando - mentre Ligabue cantava appunto Buonanotte all'Italia e nei megaschermi passavano le immagini di personalità di spicco italiane - applaudivano a piene mani di fronte alle immagini di Mike Bongiorno, di Raimondo Vianello e di campioni sportivi e personaggi mediatici, e ammutolivano disorientati di fronte a Dario Fo, Pasolini, Enzo Biagi. Io un bel "IGNORANTI" l'ho gridato volentieri. Quando ce vò, ce vò.
- Interessante notare l'applauso - forse l'unico - della mia compagna di gita a nientepopòdimenoche Don Camillo. Ah! I democristiani riescono sempre a strapparmi un sorriso.
Va bene, basta cattiverie.
Ligabue ha superato le aspettative, e il suo batterista più di lui. Devo dire la verità. Se non altro per l'assolo STREPITOSO durante l'unica breve pausa del nostro frontman.
Conclusioni:
Anche se la musica indipendente sta prendendo un posto sempre più grande nel mio cuoricino e nei miei poliedrici gusti musicali, credo sia cosa buona e giusta dare a Cesare quel che è di Cesare, e dire che qualche volta questi personaggi - che qualcuno potrebbe chiamare "commerciali" - ne fanno una di giusta, facendo delle campagne di sensibilizzazione contro la privatizzazione dell'acqua, e facendo vedere delle importanti facce sconosciute sperando magari di suscitare almeno un po' di curiosità.
lunedì 12 luglio 2010
NOI E LA TEMPESTA SOTTO LE STELLE

Pomeriggio e serata indimenticabili.
Ferrara non l'avevo mai vista, ma vederla così è stato meraviglioso. Ho avuto due guide d'eccezione che mi hanno raccontato Ferrara dal loro punto nostalgico di vista. Ho visto così una Ferrara tardo-adolescente e romantica.
D'altronde le premesse erano ottime, appena arrivati in centro e abbassati i finestrini ci ha accolto il suono del sound check del Teatro, e la voce ormai familiare di Capovilla.
Dopo un giro di perlustrazione per il centro, un gelatino e l'acquisto di una birretta a testa per la sopravvivenza in coda, siamo entrati in Piazza castello, evidentemente non tra i primi mille fortunati, dato che purtroppo il cd in omaggio non ce lo siamo guadagnati. Poco male, troveremo il modo di scaricarcelo.
Esattamente come abbiamo trovato il modo di portarci a casa la locandina, prima chiedendola gentilmente e dopo facendo come fan tutti.
"Il Pan del diavolo" sono stati una grande scoperta, due palermitani che hanno qualcosa da dire e lo dicono in quel loro modo con quel loro accento, due chitarre e una gran cassa pestata in tutti i sensi, con sonagli incorporati. Parole urlate, ma musica dall'accento un po' folk. Estiva e suggestiva. Ciuffi e camicie anni '70.
I Sick Tamburo li abbiamo ascoltati facendo altro, tra una birretta, un panino e delle foto con dei passanti ai più sconosciuti, ma non a noi! A me piacciono, per un po' ho ascoltato il loro cd quindi ho riconosciuto e canticchiato alcune canzoni, l'unica cosa che non mi esalta sono quelle loro tutine e maschere. Evitabili.
Simone si è preso anche delle parole colorite da un vecchietto con le guance scavate, salvo poi scoprire di aver ricevuto solo una preziosa anteprima del gergo usato sul palco. Un Giorgio Canali che ce l'ha con il mondo, che dedica "Savonarola" a "questa città di merda", che mi strappa un forte applauso quando bestemmia sul palco e io mi sento a casa, che mi fa venire la pelle d'oca cantando a squarciagola "Precipito".
A questo punto la stanchezza si iniziava a far sentire, ma non potevamo non ballare, saltare, e cantare con i Tre Allegri che con le loro canzoni riviste in chiave reggae hanno davvero dato il meglio. Con il mondo prima ci hanno anche strappato una simpatica performance che se ci avessero visto dal palco, ci avrebbero fatto salire senza pensarci un attimo.
Vasco Brondi sale sul palco con la maschera dei TreAllegri e la sua inconfondibile chitarra, peccato abbia deciso di darsi alle cover, e fare solo tre canzoni sue. Quelle le ho apprezzate, De Andrè invece l'avrei lasciato tranquillo dove sta.
Il Teatro non mi delude mai. Anche se ormai l'ora era tarda e i piedi e le ginocchia chiedevano pietà mi sono divertita come sempre, forse anche un po' di più. Ormai le loro canzoni sono incise nella mia testolina, Pierpaolo era logorroico come la prima volta al Giordani e ha detto delle cose davvero simpatiche, inciampandosi sulle parole. Come da copione. Peccato sta volta non abbiano fatto "Direzioni diverse", ci sarebbe stata tutta.
Tutto questo ha ricevuto una ottima coronazione: abbondanti cappellacci al ragù.
Ferrara mi piace. La tempesta mi piace. Il turismo enogastronomico mi piace.
E mi piace anche avere degli ottimi fotografi che immortalano la musica che ascolto.

www.flickr.com/photos/dani_photographer/
mercoledì 7 luglio 2010
ComeQuandoSentoPuzzaD'Estate
Comequando finalmente intravedo la fine di un periodo nero, durato troppo tempo.
Comequando ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissata.
Comequando ho fatto 16 esami da novembre ad oggi, alzandomi la media di 3 voti.
Comequando sono stata a Londra - che tutti mi dicevano essere stupenda. Ed è proprio così.
Comequando ho cantato con altre 60000 persone.
Comequando la camera del Carlton è stata eletta anticoncezionale dell'anno.
Comequando ho fatto 5 km a piedi all'una di notte con due ragazzi parecchio strani.
Comequando è tornata la mia amica Chiara.
Comequando compriamo delle birre al bar e andiamo a parlare di libri e film in Grava.
Comequando una rosa rossa e le foto di 20 anni fa.
Comequando le zie dicono You know, I mean.
Comequando il nonno beve il Montenegro.
Comequando ascolto le zie e i nonni e mi rendo conto che i film non sono per niente originali, che non serve andare lontano per avere una vita originale.
Comequando le giacche sono troppo lunghe.
Comequando "soffro di paure non giustificate".
Comequando i baristi ubriachi ti danno in mano le bottiglie e ti dicono "fatti quello che vuoi".
Comequando LeLuciDellaCentraleElettrica, GiorgioCanali, IlTeatroDegliOrrori, ITreAllegriRagazziMorti tutti in una volta.
Comequando - per evitare guai - sarebbe meglio che le coppie dovessero superare dei test prima di fare un figlio.
Comequando St. James's Park.
Comequando mi viene da piangere a pensare al disastro del Golfo del Messico.
Comequando guidare in autostrada è proprio una figata.
Comequando i nostri cessi pubblici sono uno scandalo in confronto a quelli Svedesi.
Comequando nella lotta con i bagigi va bene tutto, ma la birra è sacra e va salvata.
Comequando tutte le cose che dimentico, ma che porto sempre con me.
Comequando ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissata.
Comequando ho fatto 16 esami da novembre ad oggi, alzandomi la media di 3 voti.
Comequando sono stata a Londra - che tutti mi dicevano essere stupenda. Ed è proprio così.
Comequando ho cantato con altre 60000 persone.
Comequando la camera del Carlton è stata eletta anticoncezionale dell'anno.
Comequando ho fatto 5 km a piedi all'una di notte con due ragazzi parecchio strani.
Comequando è tornata la mia amica Chiara.
Comequando compriamo delle birre al bar e andiamo a parlare di libri e film in Grava.
Comequando una rosa rossa e le foto di 20 anni fa.
Comequando le zie dicono You know, I mean.
Comequando il nonno beve il Montenegro.
Comequando ascolto le zie e i nonni e mi rendo conto che i film non sono per niente originali, che non serve andare lontano per avere una vita originale.
Comequando le giacche sono troppo lunghe.
Comequando "soffro di paure non giustificate".
Comequando i baristi ubriachi ti danno in mano le bottiglie e ti dicono "fatti quello che vuoi".
Comequando LeLuciDellaCentraleElettrica, GiorgioCanali, IlTeatroDegliOrrori, ITreAllegriRagazziMorti tutti in una volta.
Comequando - per evitare guai - sarebbe meglio che le coppie dovessero superare dei test prima di fare un figlio.
Comequando St. James's Park.
Comequando mi viene da piangere a pensare al disastro del Golfo del Messico.
Comequando guidare in autostrada è proprio una figata.
Comequando i nostri cessi pubblici sono uno scandalo in confronto a quelli Svedesi.
Comequando nella lotta con i bagigi va bene tutto, ma la birra è sacra e va salvata.
Comequando tutte le cose che dimentico, ma che porto sempre con me.
venerdì 2 luglio 2010
Amare è preferire.
'Ma poi, come fare perché la situazione resti preferibile a luogo? Forse tentando una cortesia che mai prima,lacerati tra passato e futuro,eravamo stati in grado di offrire: la cortesia di essere persone del presente.
Sembra infatti che le persone del presente siano quelle con cui la vita è più gradevole. Forse perché hanno una gentilezza che potrebbe sembrare banale, e invece è una rarità: la gentilezza di esserci. Esserci quando ti parlano, quando assaggiano un cibo, quando si arrabbiano, essere li e non altrove quando fanno l'amore con te.'
E pensare che dovrei dedicarmi alle aperture di credito e ai derivati, e invece impiego il mio tempo leggendo sciocchezze.
Sembra infatti che le persone del presente siano quelle con cui la vita è più gradevole. Forse perché hanno una gentilezza che potrebbe sembrare banale, e invece è una rarità: la gentilezza di esserci. Esserci quando ti parlano, quando assaggiano un cibo, quando si arrabbiano, essere li e non altrove quando fanno l'amore con te.'
E pensare che dovrei dedicarmi alle aperture di credito e ai derivati, e invece impiego il mio tempo leggendo sciocchezze.
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