sabato 27 febbraio 2010

Penso troppo.

Ho troppe cose che mi frullano per la testa. Come al solito.
E' uno dei miei più grandi problemi.
Così non posso che scriverle, per capirle meglio, per fare un po' d'ordine e farmi un'idea più precisa, magari per cambiare addirittura idea mentre scrivo, ma comunque per non dimenticarle.
Dunque, inizio da giovedì sera. Ho visto Annozero. La puntata era incentrata sulla vicenda Morgan-dichiarazione infelice sulla cocaina-Sanremo.
Ecco, a me la cosa interessa meno che zero. La mia idea al riguardo è semplicemente che la Rai è un'azienda (obiettivo = massimizzazione del profitto), e Morgan ha un conto in banca da rimpinguare e un po' di visibilità da conquistarsi. Di conseguenza, qualsiasi cosa accada in tv, anche se magari scaturisce da una dichiarazione abbastanza spontanea e senza secondi fini, finisce per essere una semplicissima compravendita di beni e servizi. Dare e avere. Fine.
Il fatto è che la discussione ha preso una piega interessante, non ho mai visto una puntata di Annozero così pacata e ordinata. Merito senz’altro dei personaggi che vi hanno partecipato. Tre in particolare mi hanno colpito: Antonio Scurati (scrittore, docente e ricercatore universitario), Stefano Bonaga (filosofo, scrittore e attivista politico) e Mauro Pagani (musicista, serve dirlo?!). E’ stata una discussione tra persone intelligenti. Piacevole. Inevitabilmente avevano delle idee diverse, o comunque – non fosse altro che per quello che fanno per vivere – guardavano una stessa cosa da punti di vista diversi. Ma non per questo si sono parlati sopra, si sono insultati o altre cose a cui ci hanno abituato le discussioni in tv.
Il risultato è che io, assolutamente ignorante in tema di droga, ho potuto ascoltare dei punti di vista diversi e farmi una mia idea. Mi chiedo perché in altre occasioni non possa succedere una cosa anche solo lontanamente simile. Mi chiedo perché, abitualmente, la maggioranza delle persone si rifiuta di ascoltare un’idea diversa dalla propria, perché - se proprio non troviamo un punto di convergenza - non riusciamo a tenerci la nostra idea senza screditare e infangare la competenza dell’altro. Mi chiedo perché – come citato proprio ad Annozero – Pasolini poteva dire in diretta tv “Io odio il mio Stato”, argomentare civilmente questa affermazione e non venire infangato. Salvo poi che l’hanno ammazzato, direte voi. Si, ma guardate un suo intervento in tv, guardate i temi che affrontava in tv, e poi trovatemi un’intellettuale a cui oggi permettono di fare lo stesso.
L’argomento era quindi la droga. Bene. Hanno mandato un video in cui tre-quattro ragazzi dagli 11 ai 17 anni venivano intervistati. Dicevano che si facevano, ogni giorno, uno spinello alla mattina prima di entrare in classe, uno a ricreazione, due prima di pranzo, tre o quattro al pomeriggio, e poi alla sera si trovavano a casa di qualcuno e si facevano di coca anche fino alle sei di mattina. Mi rendo conto che questo possa essere un caso estremo. E la cosa che mi fa incazzare non è neanche tanto il fatto che questi si droghino. La cosa che io ho trovato terribile e indecente è l’atteggiamento che avevano questi ragazzi, è che alla domanda dell’intervistatore “Ma cosa fate durante il giorno? Leggete, ascoltate musica, fate degli sport?” la risposta disgustata è stata “Nooo, leggere?Naaa.”. Erano li che si fumavano degli spinelli completamente svogliati e disinteressati, dicendo che non studiano perché tanto a scuola se la cavano lo stesso, che tornano alle sei di mattina distrutti, e che a casa non trovano niente da fare perciò vanno dagli amici e passano il tempo a drogarsi. E’ questo quello che mi allibisce. E’ questo che, secondo me, non è un caso estremo nè eccezionale. Io lo vedo ogni giorno intorno a me, questo modo di fare. Lo vedo tra i miei coetanei, e sono sicura che questa filosofia di vita sia molto diffusa anche tra gli adolescenti. Ma perché? Perché semplicemente anche io sarei così. Se non avessi avuto una famiglia che mi ha “difeso” da una società che mi avrebbe fatto passare la voglia di leggere, studiare, appassionarmi a qualcosa, incuriosirmi.
Io non voglio essere catastrofica. Però quando ho visto questo filmato ho subito pensato che non avrei mai voluto un figlio, perché non ha senso dare un mondo del genere ad un figlio o, viceversa, dare un figlio a questo mondo. Però ho subito pensato che questo ragionamento è sbagliato, non funziona.
Perché questi ragazzini tornano alle sei di mattina. E’ una cosa sensata? Io non lascerei mio figlio di 11 anni tornare alla sei di mattina. Io non torno neanche ora alle sei di mattina. Io non andavo in discoteca alla medie, mentre gran parte dei miei amici ci andavano, ma non è che fossi infelice, anzi. Saranno anche stronzate queste, ma sono solo degli esempi di un modo più ampio di crescere un figlio. Se la società è questa (e prima di tutto dovremmo chiederci perché è così e cercare di trovare una soluzione per cambiarla..ma, onestamente, la vedo dura), non resta altro da fare, per un genitore, che dare delle direttive di comportamento ai figli, dare l’esempio (prima di tutto), aiutarli a trovare la vita interessante, magari risparmiare 20 euro di aperitivi e portarli a fare una passeggiata al mare d’inverno, portarli a vedere una città nuova, una mostra, un concerto, iscriverli ad uno sport, svegliarli alla mattina con della musica, parlarci, raccontargli la propria vita. Mi vengono in mente tante cose, ci sono tante cose che un genitore può fare per evitare che un figlio a 11 anni si droghi per noia. Stesse cose che, sempre secondo me, avrebbero l’obbligo di fare i professori. Ma so bene, per esperienza personale, che avere dei professori e dei genitori che ti aiutino ad essere una persona felice è solo questione di fortuna. E credo che questa sia la cosa più triste della nostra società. Credo siamo arrivati all’esatto opposto di 50 anni fa, quando le famiglie non avevano la possibilità materiale di dare degli input ai figli, input che però questi stessi figli trovavano nella politica, nel mondo del lavoro, in una società che cresceva (quantitativamente ma, soprattutto, qualitativamente) ed era in grado di motivare una persona, di dare delle opportunità di realizzazione personale. Oggi, invece, che stiamo tutti un po’ meglio e potremmo dare qualcosa in più alle nuove generazioni, non diamo niente, né a livello familiare né a livello sociale.
E le prospettive future sono basate esclusivamente su una questione di fortuna.
Forse è per questo che lo Stato riceve più soldi dalle lotterie che dalle imposte?
Forse.
Ecco, mi trovo ad aver scritto solo un terzo di quello che ho in testa. Volevo parlare anche di come Libero ha scritto un'intervista che non ha mai fatto a Philip Roth, di come mi convinco ogni giorno di più (e oggi pomeriggio ne ho avuto l'ennesima riprova) che la Beata Ignoranza spesso sia solo apparente e nasconda dei piani ben precisi e una furbizia singolare e di cose che nel frattempo ho già dimenticato.
Non mi resta che andare a farmi una doccia e prepararmi per lo show.
Dopo una settimana di dieta forzata..Gianni, arrivo!!

giovedì 18 febbraio 2010

Gli amici di Brunetta.

Se in un giorno sono più i liquidi che escono che quelli che entrano.
Se pensi che preferiresti stare bene e tornare a casa il venerdì, dopo una settimana di lezione.
Se il tuo obiettivo più grande è riuscire a raggiungere la tazza del cesso senza fare danni nel tragitto.
Se ti rende felice guardare Cenerentola, Bianca e Bernie e Come te nessuno mai.
Se tua nonna fa le frittelle e tu le guardi e non hai voglia di mangiarle.
Se pochi giorni fa hai detto "è da tre anni che non prendo l'influenza".
Se ti alzi da una sedia del pronto soccorso con una flebo nel braccio, ti trascini fino dall'infermiere appesa al palo della flebo, gli dici "ho finito la flebo" e ti senti rispondere "e allora?" o c'è qualcosa che non va, oppure qualcuno ti sta prendendo in giro.
Ma se hai la forza di rispondergli "cosa faccio, me lo devo togliere da sola??" allora vuol dire che morta non sei.

Lunedì si ricomincia alla grande.
Fanculo.

mercoledì 10 febbraio 2010

Odio, quando sono esasperato.

Ho finito gli esami.
Ho scoperto che il prossimo semestre avrò lezione da lunedì a venerdì.
Oggi ho preso bora, neve e pioggia contemporaneamente.
Mi è entrata l'acqua dalle scarpe, dal woolrich e anche dalle orecchie.
Ho preso 20 autobus diversi.
Ho fatto un viaggio in treno allucinante: con un nero che sniffava la colla pritt e aveva degli spasmi alla mascella, una vecchia che salutava il figlio dal finestrino che beveva della grappa da un bicchiere da bar, e due carabinieri o poliziotti sotto copertura,vestiti da assicuratori.
Ecco. Sono leggermente stanca.

Continuo a ripetere delle parole senza senso che mia sorella mi ha fatto imparare per fare un test di memoria.
Per fortuna la golf ha avuto della buona musica da somministrarmi.

venerdì 5 febbraio 2010

Nelle ricette scrivono q.b.

Conservo ancora un biglietto che mi ha scritto un mio amico, ormai alcuni anni fa, dove mi ringraziava perchè, diceva, "mi hai insegnato a dosare cuore e mente,
mi hai insegnato a cercare il giusto equilibrio fra ciò che penso e ciò che provo."

In momenti come questi mi chiedo come possa averlo fatto,
dato che sono io la prima a sbagliare le dosi,
continuamente.

mercoledì 3 febbraio 2010

Sono le aspettative che ci fregano

Aveva ragione mia sorella quando mi ha detto che è tutta e solo questione di aspettative.
E avevo ragione io a ripeterlo a De Rosa alzandomi dalla sedia che mi aveva appena fruttato un sudatissimo 19.
E così anche ieri sera le mie aspettative mi hanno fregato: non posso dire che "Baciami ancora" non mi sia piaciuto, però mi aspettavo decisamente qualcosa di più. Troppo lento, Accorsi e la Puccini sembrano continuamente in trans, succede poco, e quel poco che succede è trascurato, non è raccontato bene. E per fortuna che ho un debole per i film lenti dove nessuno parla. Mah. Secondo me Muccino aveva bisogno di riempire un po' la musigna e far vedere le sue innegabili doti da regista..la fotografia è spettacolare, sembra di essere perennemente in una pubblicità della Barilla, ci sono dei colori stupendi e c'è qualche ripresa originale, poi la colonna sonora è perfetta! Ma forse doveva avere qualcosa in più da dire, o dirlo meglio. Ecco.
E anche stamattina le mie aspettative mi hanno giocato un brutto scherzo..è da tre mesi che il mio fidato blog non mi regala perle di saggezza ma, stamattina, TAC, l'ho guardato per sbaglio, senza interesse, e la chicca c'era!

Dovrei imparare a non aspettarmi niente, avrei un sacco di soddisfazioni in più.


Siamo genitori di bambini che non esistono,
che amiamo così tanto da non farli nascere.
-Vittoria Cane-.