domenica 20 settembre 2009

La civiltà è un illimitato moltiplicarsi di inutili necessità.

In questi giorni c'è PordenoneLegge.
Interessante manifestazione, interessanti personalità ospiti.
L'organizzazione purtroppo però fa acqua da tutte le parti: code infinite, personale non qualificato, ambienti non sufficientemente capienti eccetera eccetera.

Ma non è una scusa. Non è una scusa alla nostra totale mancanza di civiltà.
Ieri, in coda fuori da un tendone, sotto il sole cocente delle 14.30 (sarà anche quello che da alla testa!) per tentare di entrare ed ascoltare Daria Bignardi che parlava del suo primo libro "Non vi lascerò orfani" ho capito perchè "Io odio la gente".
Non è possibile! La maggior parte della gente in coda apparteneva alla categoria "donne adulte". L'età media era 40 anni.
Io non vedo che bisogno c'è di spingere, imprecare, urlare, aprire il tendone per sgattaiolare dentro, discutere con persone con evidenti disturbi psichici perchè ti hanno rubato il posto.
Io sono rimasta allibita, cioè, letteralmente a bocca aperta.
Non ho visto niente di simile neanche all'entrata del sottopalco al concerto di Vasco.
Che schifo.
Io mi aspetto qualcosa di meglio dal pubblico che si interessa a questo tipo di occasioni culturali, rispetto, che ne so, da quello che posso incontrare in coda per la costa e la salsiccia ad una sagra. Ma no, cazzo. Sbaglio. Sbaglio.
Queste donne con occhiale da vista calato sul naso con cordino perlinato, capello brizzolato e taglio corto, agendina di pelle di camoscio, gonna lunga e ballerina giallo ocra, con quest'aria da "leggo 10 quotidiani al giorno e in bagno leggo Proust" che fanno rissa. Fanno rissa!!
Ma stiamo scherzando??
E poi vanno a sentire la Bignardi che parla di compassione, campagna, dolore, famiglia.
Ma cosa pensate di capire? Come pensate di capire se i vostri neuroni sono tutti impegnati nel cercare di non farsi superare nella fila, nel rivendicare strani diritti di precedenza e infervorarsi perchè "non è giusto, c'ero prima io, ho mio marito che mi tiene il posto, lei non sa chi sono io!"

Allucinante.

Per fortuna la sera sono andata a vedere Woody. Semplicemente strepitoso.
Devo ancora metabolizzarlo, non ho un commento tanto brillante quanto merita un film del genere. Perciò evito di scrivere stupidaggini.

Ecco, non che il pubblico fosse tanto diverso. Ma almeno al cinema c'è il posto numerato, e il massimo che ti può capitare è un vicino di posto che ride sguaiatamente alla battute meno divertenti, che commenta le cose meno interessanti, mangia popcorn insudiciando il bracciolo della poltrona che avete in comune, imita la quinta sinfonia di Beethoven con la cannuccia della CocaCola, e lascia la suoneria nel cellulare che inevitabilmente suona nel bel mezzo della scena principe.
Per fortuna ho avuto dei vicini di posto rispettabili.

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