sabato 22 agosto 2009

Pochi punti di un elenco infinito

Mia mamma che dice cose che spero non pensi davvero.
La vecchiaia e la malattia che si portano via due dei capisaldi della mia infanzia, nello stesso momento.
Il papà in ferie. Ma a casa.
Mia sorella che semplicemente ha il mio stesso sangue, e mi accorgo giorno dopo giorno che non è acqua. Neanche un po’.
Quelli che so essere i due esami più difficili della mia carriera universitaria, preparati dormendo 6 ore a notte, con 30° all’ombra e poca voglia di fare bene.
Un’ansia per niente costruttiva, la convinzione più intima e arrogante che mi andranno bene, e i sensi di colpa perché potrei fare di più.
La mia amica Chiara che - nonostante tutto darei un braccio per lei - se ne va dieci mesi lontano da me.
Le birrette, un giro a testa.
Rivedere la Dani dopo 4 mesi e vedere come tutto è cambiato, ma in realtà niente è cambiato. E come sto molto meglio ora.
Ale che ride. Di gusto.
La sagra di Prodolone, dove sembra che tutti si vogliano bene.
Il fumo, abbandonato da quasi tre mesi.
L’amore. Come mai prima.
La musica urlata.
Quelli di Gleris. Folkloristici e terapeutici.
I miei capelli che crescono.
Sentire parlare Elia del “nonno”.
La bicicletta della zia.
La prima volta che ho sentito ordinare il Montenegro dal nonno, e ho capito perché.
Io. Fatta semplicemente di tutte queste cose.

1 commento:

lilarja ha detto...

E tu che canti "it takes a fool to remain sane" e mi salvi così...
che angoscia minchia.