domenica 31 maggio 2009

Se le famiglie dicessero no

Il diavolo è sempre in cerca di anime da comprare, ma vendergli la propria resta una libera scelta. L´ultima, probabilmente. è quanto viene da pensare riconsiderando da una diversa angolazione l´ultimo "caso Berlusconi".
Se dal punto di vista politico quel che conta è l´incapacità di un presidente del consiglio di affrontare la verità dei fatti, che le sue contraddizioni hanno finito per rendere rilevante, dal punto di vista sociale a colpire è l´atteggiamento della famiglia Letizia, ragazza e genitori, la loro incapacità di dire, a suo tempo, un semplice (e ragionevole) no che avrebbe cambiato la storia. Quale storia? Quella di un piccolo nucleo umano alla periferia di Napoli, ma anche quella d´Italia. Perché è evidente che quel nucleo è lo specchio di un Paese. E´ la superficie sulla quale può vedere il proprio volto rivelato quella maggioranza consapevole di italiani che (a prescindere da come ha votato) si è consegnata non tanto a un uomo, a una guida, quanto a uno stile di vita, a un´ideale che preferisce la scorciatoia all´etica.
Prendiamo solo gli eventi acclarati ed esaminiamoli staccandoci dal particolare, senza relegarli ai nomi che ne nascondono la dimensione universale. In un luogo lontano dal cuore dell´impero e dalla luce dei riflettori (tendenti a coincidere) una coppia di genitori alleva una figlia sperando, come tutti tendono a fare, che la sua vita sia più fortunata della loro. La madre augurandole il successo nello spettacolo che lei non ha potuto avere. Il padre, l´accesso a quel potere di cui lui ha solo conosciuto l´anticamera. A un certo punto, per circostanze che qui non rilevano, book o cartolina, entra in contatto con la ragazza un uomo al di fuori della sua portata. Di cinquant´anni più grande, potente e, si aggiunga, sposato. Saltiamo i preliminari e consideriamo una sola tra le cose accertate: quest´uomo invita la ragazza a passare un capodanno nella sua villa in Sardegna. Che sia ospite insieme ad altre dozzine di esemplari può essere considerata un´attenuante o un´aggravante, dipende dai punti di vista. Il fatto resta. E qui sorge la domanda sul rapporto con i figli, che non è quella mal mirata posta dal segretario del pd Dario Franceschini. La domanda è: se hai una figlia minorenne e un settantenne, maritato e potente l´invita a casa sua per le feste, come reagiresti?
Che cosa induce i genitori a guardarla fare la valigia e magari aiutarla a infilarci le calzette rosse? Non pensano a possibili rapporti piccanti, certo: pensano al bene di lei, alla carriera che potrà schiudersi, come è già per altre, nello spettacolo o nella politica. Questo sognano la ragazza, i suoi genitori, l´Italia in cui da almeno una generazione, viviamo.
Ora, è luogo comune a questo punto scagliare l´anatema contro il diavolo: è stato lui a venderci questi sogni, a far deviare dalla strada maestra asfaltando scorciatoie verso direzioni che sono altrettanti precipizi. Più che una spiegazione un alibi, una copertura per la mancanza di spina morale che nessun palinsesto avrebbe potuto piegare se fosse esistita. E´ vero che le tentazioni sono tante e facili. Un qualunque pulcino ballerino può attraversare una passerella di presunti talenti , tuffarsi nell´altro canale e vincere, chessò, il Festival di Sanremo. Una qualsiasi faccia da citofono può piazzarsi in una casa, cicalecciare a comando e diventare una celebrità. Se, in un´altra epoca, Montanelli scriveva che l´ingresso al governo di Giovanni Goria ridava speranza a tutte le mamme con un figlio non troppo dotato, l´investitura delle Carfagna, Brambilla, Gelmini ha prodotto madri pronte a preparare alle figlie il trolley rosa per la Sardegna. Volere questo, volerlo in questo modo, non è un delitto. Proporre questo, proporlo in questo modo, non è un delitto. Il diavolo fa il suo mestiere. Quelli a cui telefona rispondono come possono. La vera domanda è una: perché non riescono a dire no?
Quando e come hanno perso gli anticorpi? Quando questo scambio è diventato la normalità del vivere qui e ora? Quando ne è valsa la pena? Quando? A quale risveglio e dopo quanto sonno? E non è questione che riguarda uno spicchio di società, individuabile politicamente o economicamente. E´ una situazione generalizzata, trasversale. Ognuno incontra il proprio diavolo, prima o poi. E può decidere come rispondere alla sua proposta. Può accettarne l´invito: in Sardegna, nel salottino televisivo che dà la popolarità, alla tavola dei signori che distribuiscono le cariche. O può proseguire nella sua, lunga, strada. Non è una decisione in cabina elettorale, è molto più di così. Riguarda la capacità di essere se stessi, lottare da soli contro i limiti imposti dal caso e dalle virtù, sconfiggerli o accettarli senza l´aiutino del presentatore o l´affettuosa benevolenza di chi dà e trucca le carte. Riguarda, soprattutto, la possibilità di costituire un esempio per le generazioni a seguire, affinché la prossima sappia da sé rispondere allo squillo del cellulare:
"Pronto, ciao: sono papi…"
"Lei ha sbagliato numero".
Gabriele Romagnoli

sabato 30 maggio 2009

Leggo il giornale, guardo il telegiornale e mi viene in mente questa canzone.
E' sicuramente una sfortunata serie di coincidenze.

Non si fanno conti in tasca al Presidente,
E' una storia già sentita e poi non è importante.
Le lobby e gli interessi sono l' invenzione di quei giornalisti e dell' opposizione.
Non dovete usare leggi contro il Presidente.
Le minacce di un complotto vanno prese seriamente.

Il suo volto per la strada è sicurezza e garanzia di chi con i suoi uomini cammina sulla via, del miracolo economico che trasmetterà il segno del Presidente sulla società.

El Presidente, lo sai, vede, provvede e non sbaglia mai!
El Presidente, lo sai, con la sua squadra risolve i guai!

Non potete dare colpe sempre al Presidente. Per ogni problema lui è qui presente.
Il nostro Presidente è uno che lavora con la Democrazia, il pubblico lo adora!
Le promesse che ci ha fatto rappresentano la sfida di un Paese che in passato ha conosciuto la deriva. Date solo un po' di tempo per il risultato, chi lo ha sostenuto verrà ricompensato.

El Presidente, lo sai, vede, provvede e non sbaglia mai!
El Presidente, lo sai, con la sua squadra risolve i guai!

Ogni guerra è santa per il suo ideale, ogni causa è giusta per il suo giornale.
Per la tua casa nuova c'è la sua immobiliare, la sua finanziaria per le rate da pagare. I cinema proiettano ogni film del Presidente, nel centro commerciale trovi il saldo conveniente. Sul campo la sua squadra di frequente è la vincente, nei sondaggi la fiducia è consistente.

El Presidente OPERAIO
El Presidente NOTAIO
El Presidente INSEGNANTE
El Presidente CANTANTE
E' ALLENATORE
El presidente E' GIOCATORE
AMBASCIATORE
El presidente IMPERATORE
El Presidente PETROLIERE
El Presidente CONSIGLIERE
El Presidente SOLDATO FILOAMERICANO
El Presidente PACIFISTA

EL PRESIDENTE COMUNISTA !!!

AMA IL TUO PRESIDENTE!!!

venerdì 29 maggio 2009

Mia mamma dice che a vent'anni non dovrei ascoltare questa musica "sorpassata", questa "musica da vecchi".
Ma, mio malgrado, con i tempi che corrono è l'unico posto in cui trovo ancora un po' di sana ideologia politico-sociale. Mi appassiona. Terribilmente.

Nell'anno '99 di nostra vita
io, Francesco Guccini, eterno studente
perché la materia di studio sarebbe infinita
e soprattutto perché so di non sapere niente,
io, chierico vagante, bandito di strada,
io, non artista, solo piccolo baccelliere,
perché, per colpa d'altri, vada come vada,
a volte mi vergogno di fare il mio mestiere,

io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite,
riflettori e paillettes delle televisioni,
alle urla scomposte di politicanti professionisti,
a quelle vostre glorie vuote da coglioni...

E dico addio al mondo inventato del villaggio globale,
alle diete per mantenersi in forma smagliante
a chi parla sempre di un futuro trionfale
e ad ogni impresa di questo secolo trionfante,
alle magie di moda delle religioni orientali
che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero,
ai personaggi cicaleggianti dei talk-show
che squittiscono ad ogni ora un nuovo "vero"
alle futilità pettegole sui calciatori miliardari,
alle loro modelle senza umanità
alle sempiterne belle in gara sui calendari,
a chi dimentica o ignora l'umiltà...

Io, figlio d'una casalinga e di un impiegato,
cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna
che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia,
io, tirato su a castagne ed ad erba spagna,
io, sempre un momento fa campagnolo inurbato,
due soldi d'elementari ed uno d'università,
ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato
dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà...

Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito,
a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia
o sceglie a caso per i tiramenti del momento
curando però sempre di riempirsi la pancia
e dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati,
ai ceroni ed ai parrucchini per signore,
alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati,
al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore,
a chi si dichiara di sinistra e democratico
però è amico di tutti perché non si sa mai,
e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico
ed è anche fondamentalista per evitare guai
a questo orizzonte di affaristi e d'imbroglioni
fatto di nebbia, pieno di sembrare,
ricolmo di nani, ballerine e canzoni,
di lotterie, l'unica fede il cui sperare...

Nell'anno '99 di nostra vita
io, giullare da niente, ma indignato,
anch'io qui canto con parola sfinita,
con un ruggito che diventa belato,
ma a te dedico queste parole da poco
che sottendono solo un vizio antico
sperando però che tu non le prenda come un gioco,
tu, ipocrita uditore, mio simile...
mio amico...

giovedì 28 maggio 2009

La spuma bianca e il fondale.

Il mare noi non lo abbiamo navigato da una costa all'altra.

Sconvolti, ci siamo inabissati nel punto in cui ci siamo scontrati.
Contro la resistenza che ci riportava in superficie, sotto lo strato cristallino che offriamo al mondo, ci siamo spinti nelle acque più nere e inviolate.
Dove nemmeno le correnti del vivere quotidiano osano smuovere le acque.
Trattenendo il respiro per non fare rumore.

Ci siamo nuotati negli anfratti nascosti dei nostri segreti innominabili, abbiamo visto i ricordi affondati coperti dalle alghe morbide del tempo, i forzieri arrugginiti delle nostre aspirazioni.
Abbiamo ballato stretti, tra gli ordigni inesplosi dei nostri peccati incagliati sul fondo.

Siamo stati la tempesta degli abissi che non increspa il bagnasciuga.

martedì 26 maggio 2009

Il conflitto tra identità e libertà

Forse l'enfasi con cui si celebra la libertà dell'individuo serve alla società per potergli attribuire la responsabilità delle sue azioni, che è poi la condizione per la sua punibilità. Del resto se, nell'infliggere la pena, i giudici tengono conto delle condizioni biografiche, ambientali e culturali in cui un soggetto è cresciuto, ciò significa che non lo considerano, in ogni sua espressione, libero. Di qui le "attenuanti".

venerdì 22 maggio 2009

Libero Parri disse che andava da lui perchè doveva chiedergli una cosa. Era vero. Si era preparato una domanda sintetica e chiara. La domanda recitava così: "Signor Gardini, mi dica la verità, devo ricomprarmi le 26 mucche fassone?".

Però a Florence, sua moglie, non la formulò così, nella sua interezza. Stette sulle generali e disse che doveva chiedere un consiglio sui nuovi modelli.
Ma Florence gli chiese: "Già che ci sei, gli puoi fare una domanda da parte mia?"
E Libero Parri: "Quale?"
Florence: "Chiedigli se secondo lui dobbiamo ricomprarci le 26 mucche fassone."

Libero Parri intuì d'improvviso un sacco di cose sull'istituzione del matrimonio.

venerdì 15 maggio 2009

Siamo qui a sgranocchiarci i bordi.
A spedirci un complimento omaggio ogni due insulti, mentre declino la gentile offerta della mia compagnia telefonica e la tua proposta di matrimonio.
A fare i girotondi per tenerci per mano e creare il vuoto spinto tra di noi.

Per ingannare il tempo ci siamo ingannati anche noi.
E ora che siamo esauriti entrambi, ci viene il dubbio che magari annoiarci era meglio.

Quanto ci piace essere ricoperti di edera.
Tutti belli verdi, tutti senza linfa.
Innaffiamo bene i nostri parassiti ornamentali, fino a coprire i cuori incisi sul nostro tronco.

Tutti giù per terra.

Entro in cucina e preparo quattro crostate, solo per scaricare amore nell'impastare la frolla.


Vorrei rendere omaggio al genio che scrive queste frasi, ma non si firma..indi le faccio mie senza pensare troppo ai diritti d'autore. Li pagherò un'altra volta.

domenica 10 maggio 2009

Sogna che sogno che sogni..

Voca piccolina, come sei bella la mattina, chi lo sa?
Fammi la cortesia, dammi la tua vita, entra nella mia.

Bambola, bambolina, affittami il tuo cuore, lo pago come vuoi.
Di' una parola gentile, scrivimi una canzone senza fine.
Io ti accompagno se vuoi, il tempo lo tengo tutto per noi.

Posati sul cuscino, sogna che sogno che sogni che sono vicino.
Voce piccolina, come sei bella la mattina, chi lo sa?

Fammi una magia, leggimi nelle parole di una poesia,
Bomba gasolina, scoppiami nel cuore, fallo quando vuoi.
Io ti aspetto qui, sulla cima di una melodia,
cantala anche tu, aggiungi piano piano l'armonia.

Posati sul cuscino, sogna che sogno che sogni che sono vicino.
Voce piccolina, come sei bella la mattina, chi lo sa?

giovedì 7 maggio 2009

"Agente 007!!? Tripla X!!? Cosa fa agente??"
"Cerco di tenere alta la bandiera inglese!"

Nei film degli anni '70 facevano delle battute piuttosto audaci.

Noi, nel 2009, in Italia, un agente 007 del genere lo promuoveremmo presidente del consiglio.

ENJOY.

lunedì 4 maggio 2009

Perchè non è che non sanno come dire, è che proprio non hanno niente da dire.
Si riempiono la vita di cazzate.

Io ascolto.
E vorrei non aver dato dispiacere alle mie orecchie.
Io guardo.
E vorrei non aver dato dispiacere ai miei occhi.

Io esulto quando trovo quella che in un mondo decente dovrebbe essere la normalità.

Decadenza, decadenza, decadenza.

domenica 3 maggio 2009

Perchè, anche se spesso ci credo poco, non ho davvero niente di cui lamentarmi.
Se lo facessi, mi riterrei da sola tendenzialmente pazza, o estremamente coraggiosa.

sabato 2 maggio 2009

"Ho chiesto a mia mamma di prestarmi la fede.
A costo di fermare la circolazione, me la infilo sul medio, così avrà più rilevanza stilistica mostrarla."

C'è un blog che se ne esce sempre con queste perle..mi fa impazzire.