domenica 26 aprile 2009

Quando smettere di credere alle coincidenze?

E’ davvero incredibile come quando t’interessi per la prima volta di una cosa o di una faccenda che non avevi mai approfondito prima, oppure noti una persona che prima non avevi mai notato, è incredibile come dopo questo primo interessamento in ogni occasione si ripresenti questa cosa, questa canzone, questa persona. Mentre prima del primissimo approccio non ne avevi neanche mai sentito parlare, o almeno così credevi. Il che evidentemente non può essere una coincidenza.
Forse è un po' la differenza tra guardare e osservare, tra sentire e ascoltare..quando osservi per la prima volta coscientemente una situazione, anche se questa stessa ti si era presentata davanti chissà quante altre volte prima (ma tu non ci avevi dato peso), sei inevitabilmente portato a ricordartene, a riconoscerla nelle altre situazioni, forse quasi a cercarla.
Oppure è possibile che noi umani, essendoci talmente tante cose nel mondo, siamo portati a una sorta di difesa verso tutto ciò che è estraneo a noi, e perciò ci mettiamo molto tempo a notare qualcosa o a ricordarci il nome o il volto di qualcuno, a farci colpire dalle cose.. ma quando poi facciamo questo primo passo..poi questa cosa fa parte della nostra vita e la riconosciamo e la vediamo ovunque, e il mondo in un certo senso sembra ricordarcela.
E' un po' come trovare il punto da cui iniziare per disegnare qualcosa, è difficile trovarlo, sceglierlo in mezzo agli infiniti punti dello spazio..ma una volta identificato sembra tutto più semplice, anche se non sai bene che tragitto farà la penna, quali e quanti segni lascerà sul foglio..magari ci sarà più d'un tragitto possibile, poi forse si interromperà, cambierà bruscamente direzione..ma il punto iniziale è quello.
E' essenziale trovare il punto iniziale giusto, riconoscere la faccenda giusta, quella a cui permettere d'entrare nella tua vita.
Se poi il tragitto della penna sul foglio va a formare un cerchio, dove quasi incredibilmente il punto finale coincide con quello iniziale..beh, questa è una fortuna ulteriore, qualcosa di tremendamente raro, è un po' come trovare il senso.

4 commenti:

lilarja ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
lilarja ha detto...

Farina del tuo sacco?
Signorina mia... se noi dovessimo prestare attenzione a tutte le possibilità, chiamiamole così, che il mondo ci offre, il nostro cervello non sarebbe in grado di analizzare e ricordare tutto. Come quando incontri una persona e dopo che se n'è andata cerchi di ricordare com'era vestita. Se "non c'hai fatto caso", quindi se non hai elaborato esplicitamente quest'informazione, difficilmente la ricorderai.
Quando qualcosa attrae la tua attenzione e per qualche motivo ti interessa, poi è naturale che la riconoscerai ogni volta che la incontri, il tuo cervello funziona proprio in questo modo, l'apprendimento funziona attraverso le associazioni.

Basta.

Bisogna sempre per forza parlare d'amore?
Bisogna sempre comunque far nascere il sole?
E' necessario far credere di fare del bene?
E' necessario alle feste donare le rose?
Beh, io sinceramente provo anche:
ODIOOOOOOO.

Martina ha detto...

Senti, inizio ad essere insofferente nei confronti di questa tua passione sfrenata per la scienza, neanche fossi Galileo Galilei, su.
Raccontala a qualcun'altro la tua concezione di uomo come "soluzione acquosa eterogenea".

lilarja ha detto...

ti invio un gentile terzo dito.