di GIACOMO PAPI
Dialogo tra un venditore di almanacchi e una bambina con telefoninoUn venditore ambulante di agende, almanacchi, diari, bussole, orologi e mappe geografiche, che era corso per la maggior parte del mondo, e soggiornato in diversissime terre, si trovò un giorno in un treno senza passeggeri, quando vide una bambina di capelli nerissimi in un vagone, tutta sola e intenta a giuocare con il suo telefonino.
Venditore: Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Agende, bussole, orologi, carte geograafiche. Bisognano, signorina, agendine?
Bambina: No.
Venditore: Dove sono la tua mamma e il tuo papà?
Bambina: Non lo so, non ci sono. Sto facendo il record.
Venditore: E a che cosa stai giocando, bambina?
Bambina: A un giuoco...
Venditore: Questo lo vedo da me. Che giuoco?
Bambina: Un giuoco del telefonino.
Venditore: Come ti chiami, bambina?
Bambina: Moda.
Venditore: Come?
Bambina: Moooda!
Venditore: Che nome strano! E la tua mamma come si chiama?
Bambina: Uffa! Morte. Come quella che mi fai venire tu che mi fai anche perdere la partita.
Scagliato con stizza il telefonino sulle ginocchia, la bambina sollevò finalmente gli occhi neri a fissare il venditore. Aveva un volto di vecchia tutto pieno di rughe.
Venditore: Scusami, Moda, posso farmi perdonare con un regalo?
Bambina: Che cosa?
Venditore: La vuoi un’agendina?
Bambina: C’è già dentro il mio telefono.
Venditore: Ma questa è diversa.
Bambina: Sì. È peggiore. Ci stanno pochi nomi, si riempie di cancellature, l’ordine alfabetico è approssimativo, mentre il mio software mi mette tutti i nomi che voglio e in ordine perfetto. E poi c’è un’altra cosa... con i telefonini non serve più imparare i numeri a memoria...
Venditore: Vero, pensa che mi ricordo ancora il mio numero di quando ero piccolo 599560 e quello del mio compagno di banco 588968...
Bambina: Tu lo sai, signore, perché i numeri si dicono in fila e non come numero intero? Se uno ha il 3398441628, perché non dice 3 miliardi 398 milioni 441mila 628?
Venditore: Non lo so! Però quando cambi agenda e riscrivi i tuoi indirizzi, fai un bilancio su quelli che sono rimasti amici e quelli che non lo sono più...
Bambina: Sai che bellezza, una volta ho visto un film - era di Jules Les Jour, credo - dove c’era un vecchio che riscriveva l’agenda e a ogni nome ricordava la sua vita e alla fine capiva che non era servita a niente, così alla zeta si sparava un colpo alla tempia.
Venditore: E una bussola la vuoi?
Bambina: Nel telefono c’è.
Venditore: Un diario?
Bambina: Anche.
Venditore: Vuoi questa bellissima mappa della città dove stiamo andando?
Bambina: Qui nel mio telefono c’è la mappa via satellite di tutto il mondo e mi dice anche dove mi trovo io in qualsiasi momento...
Venditore: Allora ti regalo un orologio. Sei contenta?
Bambina: Tze, figurarsi se non c’è l’orologio nel telefono.
Venditore: Giochiamo a tris, vuoi? A scacchi, dama, battaglia navale?
Bambina: C’è tutto nel telefono. Come il cinema ha assorbito teatro, pittura, letteratura e musica in una sola arte, così i telefonini inghiottono tutto ciò che divertiva voi vecchi...
Venditore: E una caramella la vuoi, stronzetta?